da www.h24notizie.com
9 maggio 2018
di Simone Nardone
Nelle ultime ore è stata molto chiacchierata la questione politica, e non solo, che ha visto protagonista – non si capisce quanto direttamente o indirettamente – il candidato sindaco del Partito Democratico Claudio Marciano.
Sembrerebbe, infatti, che attraverso i social il candidato sindaco Dem, che sta tentando di ampliare la coalizione, abbia affermato tra le righe una possibile apertura a sinistra verse Potere al Popolo. Il partito, però, attraverso il coordinamento del sud pontino, ha risposto – indirettamente – attraverso una nota, in cui ha affermato che non parteciperà attivamente alle elezioni formiane.
L'articolo originale: http://www.h24notizie.com/2018/05/formia-marciano-gioca-la-carta-a-sinistra-ma-pap-si-smarca/
Così come accade nelle campagne elettorali di periferia, la questione è quasi diventata una leggenda metropolitana, tra chi afferma di aver visto il post in questione, chi accusa Marciano di averlo tolto e chi semplicemente si infila nell’elenco dei negazionisti o dei sostenitori.
Quel che c’è di vero è poco rilevante, ma il tutto evidenzia un dato politico: l’assenza di PaP e di altri schieramenti o partiti di sinistra, impone al candidato sindaco Pd di guardare a sinistra. Provando ad intercettare forze disposte a sostenerlo o strizzando semplicemente l’occhio a quell’elettorato. Non è escluso che lo stesso aspirante primo cittadino, o qualche dirigente Dem, abbia incassato il sostegno di esponenti singoli di partiti che non saranno né sui manifesti elettorali né sulle schede del prossimo 10 giugno.
Ma siccome l’elettorato di centrosinistra oggi come oggi è anche civico, è battaglia a suon di nomi, anche con altre liste. Il Pd, infatti, sarà collegato alla lista “Formia Bene Comune”, che richiama il nome della lista del sindaco di Latina Damiano Coletta, ma che somiglia a “Formia Città in Comune” dell’esponente civica, anch’essa candidata allo scranno più alto Paola Villa, che a quell’esperienza politica del capoluogo di Latina guarda da tempo. Ma come dicono in molti, similitudini a parte il “bene comune” non è esclusivo di nessuno, né tanto meno il nome dell’ente che entrambi – e non solo – vogliono guidare. L’unica perplessità che esprimono gli elettori è sulle similitudini tra liste non collegate tra loro.