Cos’è che stimola l’adrenalina? Spesso qualcosa di ignoto, o
l’entusiasmo di rivivere un’emozione forte. E poco importa se di volta in volta cambiano i volti, passano gli anni,
si annidano ricordi o suoni di melodie che raccontano di pagine strappate, segnate
o appuntate della tua vita. Per me un concerto di Jovanotti è sempre
qualcosa di unico. Lo è nell’attesa di raggiungere il luogo nella festa. Ma
soprattutto nel riecheggiare le melodie in uno spirito di condivisione – perché
puoi anche cantare a squarciagola tu e lo stereo dell’auto, ma non è la stessa
cosa.
Poi c’è la musica, la festa, gli effetti speciali. Un dj che
ha saputo trasformarsi in rapper, poi cantautore passando per un buon 80% di
variegati generi musicali che accompagnano
un parterre di spettatori che vanno dai sei mesi di vita a chi, per via del
segno dei tempi arriva addirittura con il bastone.