mercoledì 3 agosto 2016

Un'idea turistica: il museo diffuso

da Google maps
Più mi guardo attorno e più mi rendo conto che nell’agenda politica di tutti gli schieramenti manca un vero disegno turistico per il nostro territorio. Penso, anzi spero, che molti si sentano realmente stanchi di leggere parole del tipo: “Eh ma Sperlonga e Terracina hanno il mare sotto casa, noi no”. Al di là della veridicità parziale di tale affermazione, penso che non si riesca proprio ad immaginare un qualcosa di diverso ed altro, se si continua ad essere ancorati ad uno o due eventi a stagione (tra l’altro esclusivamente in estate, dimenticandoci che il turismo dovrebbe esserci tutto l’anno).

Penso che senza esagerare, non esistano troppi posti in Italia, né tanto meno nel mondo, che si ritrovano con oltre dieci chilometri di litorale balneabili, due parchi naturali e percorsi in mezzo la natura di ogni genere, aver avuto sul proprio territorio una delle prime città romane, vedere ancor oggi il disegno del castrum, aver ospitato uno scisma nella chiesa di Roma ed essere stata una delle città più ambite e chiacchierate del rinascimento. 

Non è da tutti, eppure nessuno o in pochi ci conoscono. Gli sparuti “turisti” che passano per Fondi ci capitano per sbaglio o per appoggiarsi e andare a vedere luoghi lontano da qui mentre a noi toccherà pagare la miopia di chi amministra e ha amministrato Fondi per almeno un paio di generazioni, perché c’è sempre qualcosa di più importante da fare che pensare a qualcosa per incentivare il turismo.

Personalmente non ho soluzioni perché non sono il depositario di nessuna verità, però, credo si possa tranquillamente asserire che c’è la necessità di dire: “partiamo, da qualsiasi parte, ma partiamo”. Perché la verità è che negli ultimi venti o trent’anni si è lasciata la promozione turistica a qualche dirigente o amministratore di altri Enti e all’iniziativa di qualche singolo cittadino. E ringraziando chiunque si è speso, se non ci si attiva in qualche modo, le future generazioni pagheranno economicamente tale ritardo storico condotto da una miopia politica e culturale.

Nel corso del tempo Fondi è cambiata e si sta evolvendo, seppur a passo di lumaca. Ha un museo civico all’interno del Castello Caetani e da poco ne esiste anche uno ebraico nel quartiere La Giudea. Non so i numeri del primo, che insiste sul territorio da anni, ma mi piacerebbe confrontarli con i biglietti staccati del museo archeologico di Sperlonga o con quello di Monte Giove a Terracina. 

Troppo diversi? Non è possibile fare un raffronto per portata del museo? E va bene sono disposto a dare tutte le attenuanti del caso. Infatti proverei gioia se nascesse il più volte decantato museo del neorealismo intitolato al concittadino Giuseppe De Santis. O ancora che venisse rispolverata quella che era una bell’idea finita nel dimenticatoio della Pinacoteca di Fondi. Perché no, un museo della Bonifica, e uno permanente dei prodotti tipici locali. Tutto sarebbe fattibile se ci fosse la volontà di metterlo in atto, di puntare sul territorio, sul turismo. Tutto sarebbe bello, se i vari musei, che siano due, cinque o dieci venissero racchiusi all'interno di un unico polo museale seppur sparso sul territorio, con biglietti unici, orari di apertura e chiusura uguali e così via.

Ma siccome anche nell’immobilismo, c’è sempre una strada un’occasione, un’opportunità, succede che una bella idea come quella del museo diffuso o integrato, venga rispolverata nella vicina Terracina, che probabilmente ne necessiterebbe (almeno in proporzione) meno di noi fondani. In attesa che magari davvero possano nascere le suddette ulteriori strutture museali, la domanda è: possibile che non riusciamo a valorizzare le nostre bellezze, magari raccogliendole in un’unica grande brochure gratuita ritirabile in Comune, nelle sedi degli Enti Pubblici e nei poli museali? E ancora, nonché cosa più applicabile fattibile nell’immediato: davvero non si riesce a proporre, a costo zero, la firma di adesione dei poli museali di Fondi al museo archeologico di Sperlonga o a quello del tempio di Giove di Terracina?

Potrebbe, il condizionale è sempre d’obbligo, essere cosa semplice: nessun aumento di biglietto, nessun entrata per il Comune o il Parco o chi per esso. Semplicemente sui biglietti dei musei (esempio di Sperlonga) scrivere, seppur in piccolo, che con lo stesso tagliando si visitano anche le strutture museali fondane. Sarebbe un modo per proporsi. Una modalità di semplice per promuovere il territorio. Almeno per partire.

Sarà la strada giusta? Non lo so, ma almeno potrebbe essere condivisa come una proposta, visto che il settore turistico continua ad essere abbandonato a se stesso e che salvo l’apertura di qualche struttura ricettiva, è davvero difficile a memoria d'uomo trovare un singolo atto negli ultimi anni che miri a rafforzare un turismo che non può e non deve fermarsi esclusivamente a ciò che c’è dalla duna alla battigia. Perché noi a differenza di altri luoghi marittimi abbiamo altro, abbiamo molto altro, dovremmo solo ricordarcelo, valorizzarlo ancora un po’ e soprattutto promuoverlo. Senza promozione continueremo ad avere tutto quello che già abbiamo ma nessuno lo saprà, tranne noi ovviamente.