mercoledì 17 agosto 2016

Sabato a Terracina arriva Rossi con “Rivoluzione Socialista”

16 agosto 2016
di Simone Nardone
È in corso da qualche giorno la Festa dell’Unità a Terracina, nella storia area molo, organizzata dal Partito Democratico locale.

Dibattiti, musica e buon cibo. Questa la ricetta dei Democratici stanno vivendo, in attesa dell’evento clou di sabato 20 agosto con la presentazione del libro “Rivoluzione socialista” di Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana e già accreditatosi come l’anti Renzi al prossimo congresso del Pd.



Nel frattempo in questi giorni proseguono momenti di dibattito, alternati ad eventi meno impegnati politicamente. Quest’oggi sarà la volta dell’assessore regionale, tra l’altro di Terracina, Rita Visini, che illustrerà le nuove innovazioni in termini di politiche sociali del Lazio. All’evento interverranno anche il Guido Tomassi per la Cgil, Lino De Luca della Cisl, e diversi altri esperti del settore. La sera musica dal vivo con il Fret Board.

Bell’iniziativa di carattere politico, quella di giovedì 18 agosto, con un confronto tra i consiglieri comunali del Pd e quelli dell’opposizione e di maggioranza riguardo le sfide imminenti per Terracina. Venerdì l’incontro tra cittadini, associazioni e gli Enti per elaborare una proposta di sviluppo sostenibile della città.Domani, tematica su cui porre la lente di ingrandimento, la Riforma costituzionale. Ospite lasottosegretaria pontina Sesa Amici. A seguire il concerto live con il gruppo musicale “La Fravaja Rhythm&Blues”.

L’evento si chiuderà domenica 21 agosto con il discorso del segretario cittadino Ivano Giuliani, l’estrazione della lotteria e il concerto dei Mama Oxum.


Alla pagina successiva l'editoriale: "Dubbi democratici: raccogliere i cocci o elogiare?"



‘DUBBI DEMOCRATICI: RACCOGLIERE I COCCI O ELOGIARE?’

Sicuramente, tra i dibattiti pubblici, quello che per richiamo potrebbe catturare maggiormente l’attenzione è l’evento di sabato sera, quando durante la presentazione del suo libro, il presidente della Regione Toscana, cercherà di creare proseliti anche a Terracina per preparare la sua battaglia in vista del congresso dei democratici che dovrebbe avvenire entro fine 2016, forse primi mesi 2017. Un tentativo di creare un filone anche in terra pontina che non sarà semplice visti gli assetti che vedono i democratici decisamente spostati verso l’area Moscardelli che al momento sembra ben salda tra i renziani, passando dalla corrente di Area Democratica che fa capo al ministro dei Beni Culturali Franceschini.

Una lotta comunque dallo scarso sapore di potere, comunque quella dei democratici in terra pontina, che a Terracina gli va riconosciuto di operare e di adoperarsi da anni in diverse iniziative come quella della Festa dell’Unità, salvo poi raccogliere i cocci dopo ogni elezione e finire a leccarsi le ferite come è accaduto dopo le ultime amministrative di giugno.

Ma le cose non sono diverse altrove, dove l’area di maggioranza del partito si impone ovunque, conquistando direttivi e mantenendo salda la linea politica dettata dal provinciale, salvo poi perdere costantemente le elezioni (quelle vere) sui territori.

Sarà segno della politica che cambia, e forse anche dell’uscita delle ideologie dai partiti, che si trasformano sempre più in soggetti liquidi e leaderistici, ma i democratici soprattutto i vertici provinciali, quando vanno ad iniziative pubbliche come quella della Festa dell’Unità di Terracina, forse dovrebbero interrogarsi più che su questioni alte e altre toccando quello che potrebbe essere l’impatto locale, perché malgrado ora la filiera di governo sia totalmente nelle mani del centrosinistra, non sembra che questa giovi alla conquista delle amministrazioni locali in area pontina. Salvo sparute eccezioni come il caso di Minturno.

Di contro, va comunque riscontrato e persino elogiato che non esistono più iniziative locali che avvicinino la politica alla gente, facendo passare quasi in simbiosi il messaggio politico e quello goliardico. Non esistono più malgrado sempre più nel nostro Paese si sente il bisogno di una formazione politica di spessore.