Si è tornato a parlare in modo dirompente di riforma elettorale.
Senza entrare nei dettagli di posizioni politiche e partitiche tra chi vuole un sistema più maggioritario, preservando la premessa della governabilità tra gli obiettivi, e chi invece, lavora ad individuare un sistema proporzionale capace di consolidare un sistema politico già in precarie condizioni, non potevo non prendere posizione.
L'idea di massima è di non demonizzare il sistema elettorale vigente, ma lavorare per poterlo migliorare e garantire un'applicazione più dignitosa di quelle del 2006 e del 2013.
Pertanto sulla base della legge 270 del 2005, si è provveduto a lavorare per improntare un sistema capace di migliorarsi.
Un sistema, però non è pienamente valutabile fin quando non è applicabile. Siccome non abbiamo la possibilità di applicarlo ad elezioni da svolgere, ci siamo limitati a simulare i risultati che avrebbe prodotto nelle elezioni 2006, 2008 e 2013.
Per farsi un'idea completa su ciò di cui stiamo parlando si invitano i lettori a leggere i due documenti citati.