Indulto?
Aministia? Più che altro parliamo di follia! Apprezzo l’interessamento
del Presidente della Repubblica per il tema del sovraffollamento delle carceri, ma a me hanno insegnato che spesso
la soluzione non è quella più semplice. Già, perché malgrado la mia giovane età
ricordo quell’ultimo “condono”
giudiziario a firma Napolitano-Mastella, giustificato come una soluzione
momentanea per risolvere il problema nel lungo periodo. Sono passati sei anni,
dico SEI e risponsorizzare la stessa cosa mi
sembra una presa per i fondelli per tutti i cittadini italiani. “Mai più nessun condono di alcun genere”,
tuonavano in molti mesi addietro in campagna elettorale e nel governo Monti.
Scusate, come definireste amnistie e indulti voi? Poi…avete mai provato a fare
un esame che parli di questi “provvedimenti eccezionali”? Bene
riformattiamo la definizione allora, perché a me sembrano abitudinari, da noi. Infine dal mio dente avvelenato sulla
questione permettetemi un’osservazione: se
abbiamo un esubero di pazienti che facciamo? Penso e spero che troviamo il modo
di costruire nuovi ospedali o almeno curarli in altre strutture, voglio sperare
che non decidiamo di farli uscire per assenza di posti letto. Lì morirebbe il
paziente, qui forse va in coma la democrazia.