| Scritto da Simone Nardone |
| Mercoledì 02 Ottobre 2013 |
Se quest’editoriale lo avessimo pubblicato ieri sera (1 ottobre) o stamattina il titolo sarebbe stato semplice: “Il re è stato destituito”, o meglio “il re sta cadendo”. Ma come dice Trapattoni “non dire gatto se non ce l’hai nel sacco”. E Berlusconi, come un vero felino, di vite ne ha tante e, al di là di quello che dicono in molti, forse ancora non è arrivato a giocarsi la settima.
Effettivamente, oggi il leader incontrastato del centrodestra italiano da un ventennio ha perso un’importante battaglia politica, ma non ha ancora consegnato le armi, né tanto meno è ko. Certo, il governo Letta ha la fiducia, al contrario di quanto lui auspicava e forse potrebbe sopravvivere anche in caso il Pdl berlusconiano togliesse l’appoggio all’esecutivo. Per di più è ineleggibile, ma non è “morto”politicamente e quindi forse è il caso che i suoi avversari politici stiano ben attenti.
Tutti si aspettavano il “giorno del giudizio”, il “B day”, con i numeri che per qualche voto fossero dalla sua o contro di lui, invece niente. Alla fine dei conti, questi quattro giorni e in modo particolare oggi potrebbero essere sintetizzati come una grande, grandissima figuraccia politica personale e di livello internazionale, ma nulla più di questo.
L’unico dato politico degno di nota è che il Pdl e il centrodestra in generale (Lega esclusa) per la prima volta dopo quasi vent’anni, riscontrano la possibilità che possa essere messo sotto scacco il“re”. Per gli amanti del celebre gioco da tavolo, potremmo dire che si è difeso in extremis con un“arrocco”, una mossa estrema per evitare di perdere la partita. Analizzando la questione in termine più “aziendale”, invece, come anche il protagonista gradirebbe, potremmo semplificare che fino a sabato Berlusconi era ancora convinto di essere il socio unico di una ditta individuale, mentre quest’oggi ha dovuto riscontrare di essere il socio di maggioranza di una “società” (= partito)dove ha seri problemi di libertà di manovra all’interno del consiglio di amministrazione.
*riproduzione riservata*
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