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23 ottobre 2013
Deve essere arrivato nella vita politica del senatore Claudio Fazzone quel punto di rottura che di arriva in quasi tutte le carriere degli esponenti politici nazionali.
Il senatore fondano, da sempre limpido e chiaro nella linea politica da seguire, berlusconiano convinto, forte del negazionismo sull’evento mediatico del “caso Fondi”, moderato nei temi ma audace nei toni, negli ultimi tempi, o se vogliamo negli ultimi giorni, ha sterzato verso un cambio di rotta e di linea politica.
Prima la designazione, se vogliamo dai tratti spiazzanti, in seno alla commissione parlamentare antimafia. A seguire le polemiche politiche su questa nomina, che ne hanno riacceso la medianicità nazionale, di quello che nel bene o nel male, tutti – ma proprio tutti i media – hanno ritratto come ilpolitico più potente della provincia di Latina.
E poi la svolta. Il falco che diventa colomba. Proprio così, uno dei più grandi fedelissimi berlusconiani che improvvisamente – agli occhi dei più – sceglie la linea morbida, quella dei “lealisti” a Letta, o per come hanno voluto chiamarsi, degli “innovatori”.
Così arriva la firma di Claudio Fazzone nella nota a sostegno della posizione di Quagliariello, Formigoni e gli altri che minacciano la conta, forti di quei 24 senatori (l’esponente fondano compreso) che anche se Berlusconi imponesse la crisi, loro sosterrebbero il governo.
Certo, per chi segue la politica nazionale che si interseca con quella locale, ricorderà che tempi addietro l’esponente del Pdl aveva dapprima iniziato a seguire una linea più morbida, iniziando a presentare interventi, mozioni e proposte di legge firmando con l’ex ministro Pisanu, che come si ricorderà non era proprio un berlusconiano. Ma Fazzone era andato oltre, mettendo il suo nome accanto all’ex titolare del ministero degli interni nel documento definito dei “frondisti” nel maggio del 2012.
Tutti elementi da non considerare scollegati tra loro, ma che al contrario tracciano una bella linea retta sulla posizione del senatore fondano che così facendo, checché se ne dica, è rimbalzato su testate nazionali, finendo addirittura due volte in prima serata grazie a Maurizio Crozza, che nel “Paese delle Meraviglie” del 18 ottobre in onda su La7 l’ha tirato in ballo per la designazione in commissione antimafia e nella copertina di “Ballarò” del 22 ottobre l’ha citato per il sostegno a Quagliariello.
Della serie “l’importante è che se ne parli”, perché la comunicazione politica funziona anche così. Dopo tutto, che sia falco o colomba, ai sostenitori poco importa, quel che importa è che sappia spiccare nuovamente il volo, chissà in quali cieli e verso quali lidi.
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