La notizia che battono in queste ore le
Agenzie di stampa è di quelle che lascia davvero senza parole, per la
crudeltà e la drammaticità che accumunano sempre le stragi e gli
assassini di mafia. Sette proiettili, quindici bossoli per terra, una
pozza di sangue, un uomo morto, e il panico. Il tutto non è accaduto
però a Scampia a Napoli o a Brancaccio a Palermo, ma appena fuori uno
dei principali stabilimenti del litorale di Terracina. Così il basso
Lazio torna a parlare di mafia.
Perché è vero che i boss vengono a fare
le ferie nelle mete più belle e più ambite del litorale del sud pontino.
L'omicidio di oggi fa riflettere su due elementi molto distanti tra
loro ma allo stesso tempo fondamentali: il primo quello dell'uccisione
di un uomo, anche se un boss di mafia, in mezzo la gente, per rendere il
tutto ancor più eclatante, in pieno stile mafioso, per rimarcare chi è
che ha potere sul territorio; il secondo quello della mafia stessa.
Giusto dire che la mafia c'è, anche qui da noi, dalle nostre parti? A
parte i fedeli negazionisti, penso che oggi, soprattutto dopo la notizia
della sparatoria in spiaggia, quasi tutti genealizzerebbero in modo al
quanto errato su un secco "Sì".
Ma non è questo episodio che fa di
Terracina, Fondi o le altre località del basso Lazio un territorio di
mafia. Sono altri gli apsetti, accertati o in fase di accertamento da
parte delle Forze dell'Ordine e della Magistratura che stanno mettendo
in luce come qualcosa di mafioso o almeno di criminale, nel corso del
tempo o nel presente c'è anche dalle nostri parti. Tutto questo mentre i
comuni cittadini non possono far altro che stare a guardare, e se
riescono ad avere il coraggio, denunciare. Quel che è vero, è che anche
se quello di oggi con ogni probabilità rimarrà un episodio del tutto
isolato nella rinomata Terracina e in tutto il sud pontino, se prima si
diceva che questa zona della penisola non poteva essere considerata zona
di mafia perché la gente non moriva ammazzata per strada per un
regolamento di conti come accade altrove, forse oggi anche noi siamo
entrati in questa strana e triste classifica. O semplicemente oggi si è
accesa una spia che già lampeggiava da diverso tempo.
di Simone Nardone
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