Una
carriera abbastanza lunga, iniziata nell’88-’89 in un campionato
Interregionale con l’Ebolitana, e proseguita fino ad arrivare ad
allenare in C2 prima e in C1 poi. La stagione più bella della sua
carriera sicuramente quella del 2007-08 con la Juve Stabia con la quale
ha raggiunto una grande salvezza mantenendo la categoria più alta nella
quale ha militato come coach in Italia. Poi nel 2010 la sua grande
occasione di allenare nella serie A belga, dove, però, la sua voglia di
cambiare il sistema calcio, anche all’estero, si è presto fermata, con
le dimissioni dopo sole quattro giornate. Di qui il declino, il ritorno
sulla panchina della Paganese sempre nello stesso anno, arrivando alla
retrocessione in Lega Pro Seconda divisione. L’anno scorso l’ingaggio
con il Fondi, per rilanciare una squadra, una città, un progetto. Tutto
bello, fino alla notizia dei giorni scorsi, quella dell’esonero. Che
qualcosa non funzionava era sotto gli occhi di tutti, che la squadra non
era costruita per Capuano e che il progetto che la società aveva
cercato di garantire al tecnico salernitano era lontanissimo dalla
realizzazione, lo si era capito a chiusura campagna acquisti, quando i ‘rumors’
della piazza fondana volevano un mister arrabbiatissimo e pronto a dare
le dimissioni. Dimissioni che non sono arrivate, come non sono poi
arrivati i punti che non possono non contare in chiave raggiungimento
dell’obiettivo.
Certo
che, giornalisticamente parlando per noi è una grave perdita, perché
con Capuano non mancavano mai gli argomenti, c’era sempre qualche
accusa, qualche esternazione che faceva rumore, tant’è che l’anno scorso
più di qualcuno a Fondi lo aveva paragonato ad un Mourinho in piccolo.
In pochi forse ora ricordano la prima conferenza stampa di mister
Capuano, quando, l’anno scorso arrivando nella società di via Madonna
delle Grazie aveva rilanciato che un allenatore del suo calibro non
metteva neppure in previsione una retrocessione; ora, a distanza di
diversi mesi, verrebbe da domandarsi se avesse almeno messo in
previsione un esonero, un divorzio consensuale, o comunque un addio
senza vittorie e con soli due punti in tasca dall’inizio del campionato.
Una squadra che si è rivelata con poca grinta, una città sempre più
scollata da quelli che dovrebbero essere undici gladiatori, e uno stadio
sempre più inesorabilmente vuoto, domenica dopo domenica. In poche
parole chissà se il “fu” mister Capuano, al rinnovo per questa stagione
in una categoria che ha sempre sostenuto non gli appartenesse, avesse
messo in previsione di non raggiungere nessuno di questi obiettivi.
Un’occasione
persa per Capuano ed un’occasione persa per il Fondi, che ora,
ricomincia da capo nel tentativo di rimanere, anche se annaspando, nel
calcio che conta.
Per
mister Ezio Capuano, vista l'innata mediaticità che lo caratterizza,
sono convinto che non se la prenderà per l’ennesima ed ultima ‘pizzicata’
di un mezzo cronista sportivo che non gliele ha mai mandate a dire, ma
che malgrado tutto sa già che quel singolare mister sulla panchina
fondana gli mancherà. Dopo tutto, visto lo stile di questo articolo, da
irriverente necrologio, penso di poter dire di aver fatto almeno un
regalo al nostro ex mister, di avergli allungato la vita, almeno un
pochino.
di Simone Nardone
*riproduzione riservata*