lunedì 29 ottobre 2012

Il fu Eziolino

26lettere.it 10 Ott 2012

E’ andato via così, “in punta di piedi”, come ha detto lui stesso, perché “nel calcio sono i risultati che contano”. Quei risultati che nel corso di una carriera ha sempre rincorso e ricercato, con grinta e determinazione, contro tutti, contro un sistema che lui stesso ha sempre affermato di combattere con tutto se stesso, ma che ahimé non sono arrivati qui nella Piana. E adesso che Eziolino Capuano non c’è più, la panchina del Fondi Calcio è tristemente vuota, perché malgrado la sua non infinita altezza, lui la panchina la riempiva realmente con la sua gigantesca personalità. La riempiva persino quand’era squalificato, perché in un Purificato così vuoto, mister Capuano stava in panchina anche quando sedeva in tribuna.

Una carriera abbastanza lunga, iniziata nell’88-’89 in un campionato Interregionale con l’Ebolitana, e proseguita fino ad arrivare ad allenare in C2 prima e in C1 poi. La stagione più bella della sua carriera sicuramente quella del 2007-08 con la Juve Stabia con la quale ha raggiunto una grande salvezza mantenendo la categoria più alta nella quale ha militato come coach in Italia. Poi nel 2010 la sua grande occasione di allenare nella serie A belga, dove, però, la sua voglia di cambiare il sistema calcio, anche all’estero, si è presto fermata, con le dimissioni dopo sole quattro giornate. Di qui il declino, il ritorno sulla panchina della Paganese sempre nello stesso anno, arrivando alla retrocessione in Lega Pro Seconda divisione. L’anno scorso l’ingaggio con il Fondi, per rilanciare una squadra, una città, un progetto. Tutto bello, fino alla notizia dei giorni scorsi, quella dell’esonero. Che qualcosa non funzionava era sotto gli occhi di tutti, che la squadra non era costruita per Capuano e che il progetto che la società aveva cercato di garantire al tecnico salernitano era lontanissimo dalla realizzazione, lo si era capito a chiusura campagna acquisti, quando i ‘rumors’ della piazza fondana volevano un mister arrabbiatissimo e pronto a dare le dimissioni. Dimissioni che non sono arrivate, come non sono poi arrivati i punti che non possono non contare in chiave raggiungimento dell’obiettivo. 

Certo che, giornalisticamente parlando per noi è una grave perdita, perché con Capuano non mancavano mai gli argomenti, c’era sempre qualche accusa, qualche esternazione che faceva rumore, tant’è che l’anno scorso più di qualcuno a Fondi lo aveva paragonato ad un Mourinho in piccolo. In pochi forse ora ricordano la prima conferenza stampa di mister Capuano, quando, l’anno scorso arrivando nella società di via Madonna delle Grazie aveva rilanciato che un allenatore del suo calibro non metteva neppure in previsione una retrocessione; ora, a distanza di diversi mesi, verrebbe da domandarsi se avesse almeno messo in previsione un esonero, un divorzio consensuale, o comunque un addio senza vittorie e con soli due punti in tasca dall’inizio del campionato. Una squadra che si è rivelata con poca grinta, una città sempre più scollata da quelli che dovrebbero essere undici gladiatori, e uno stadio sempre più inesorabilmente vuoto, domenica dopo domenica. In poche parole chissà se il “fu” mister Capuano, al rinnovo per questa stagione in una categoria che ha sempre sostenuto non gli appartenesse, avesse messo in previsione di non raggiungere nessuno di questi obiettivi. 

Un’occasione persa per Capuano ed un’occasione persa per il Fondi, che ora, ricomincia da capo nel tentativo di rimanere, anche se annaspando, nel calcio che conta.

Per mister Ezio Capuano, vista l'innata mediaticità che lo caratterizza, sono convinto che non se la prenderà per l’ennesima ed ultima ‘pizzicata’ di un mezzo cronista sportivo che non gliele ha mai mandate a dire, ma che malgrado tutto sa già che quel singolare mister sulla panchina fondana gli mancherà. Dopo tutto, visto lo stile di questo articolo, da irriverente necrologio, penso di poter dire di aver fatto almeno un regalo al nostro ex mister, di avergli allungato la vita, almeno un pochino.

di Simone Nardone

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