E' quanto emerso nella puntata di "20 Risposte" dello scorso gennaio
Non siede più in
giunta o in consiglio comunale Luigi Parisella, ma a Fondi è una vera e propria
istituzione. Come più di qualche osservatore politico ci tiene a precisare, per
molti, l’ex primo cittadino è ancora considerato ‘il’ sindaco e non ‘un’ sindaco
qualunque di un tempo ormai passato. Rispettato e apprezzato soprattutto negli
ambienti del centrodestra fondano, ma in rotta con una parte del partito nel
quale ha militato e di cui è parte essendo ormai consigliere provinciale, se
Luigi Parisella accusa l’operato dell’amministrazione comunale, questa critica
non è di certo una critica qualsiasi. Dopo tutto come ha sottolineato l’ex
sindaco ai microfoni di “20 risposte” lo scorso 12 gennaio “a marzo saranno due anni che
quest’amministrazione è in piedi e forse c’è un certo ritardo nell’azione”. Una
steccata non di poco conto a De Meo e compagni, subito dopo ammorbidita da un “le
somme vanno comunque tirate alla fine di un mandato amministrativo, non prima”.
Certo Parisella non c’è andato leggero con i giudizi sulla programmazione tanto
osannata dal primo cittadino e dai principali esponenti dell’attuale giunta. E’
entrato a gamba tesa anche sul tema degli usi civici e della “Marina di Fondi”,
argomenti sul banco ormai da decenni e tornati d’attualità dopo l’approvazione
in consiglio comunale nei mesi scorsi del famoso atto di indirizzo politico per
tentare di risolvere la questione dei terreni gravati da uso civico nella zona
a mare. “Secondo un mio giudizio personale – ha dichiarato Parisella – sull’uso
civico è stata fatta una scelta profondamente sbagliata che va in
controtendenza con il passato. Sugli usi civici – ha rilanciato l’ex sindaco –
si è tornati indietro di quarant’anni”. L’attuale consigliere provinciale del
Pdl ha dunque sottolineato come con la nuova norma l’unica area dove si
potranno creare servizi turistici saranno i famosi trecento metri dalla
battigia verso la Flacca. “Così stanno dicendo che l’unica risorsa turistica
che il comune di Fondi può avere sono i campeggi, che è sbagliato”. Molti hanno
visto in queste ‘steccate’ ai suoi commilitoni una sorta di rivalsa per
divergenze interne al partito e con il senatore Claudio Fazzone. Ma più
semplicemente, le frasi dell’ex primo cittadino vanno inscritte in un contesto
di distanze politiche più ampio messo in evidenza dello stesso politico fondano
che ha spiegato come ormai da diverso tempo non partecipa più alla vita
politica e alle riunioni di partito a livello cittadino. Parisella, comunque non ha esitato a rispondere alle domande
riguardanti le infiltrazioni mafiose e la sentenza di primo grado del processo
Damasco2. Nel primo caso ha replicato a distanza all’affermazione di don Luigi
Ciotti che qualche settimana prima intervenendo al monastero di San Magno aveva
detto che il comune di Fondi sarebbe dovuto essere sciolto per ridare dignità
ai cittadini fondani. Frase che non è piaciuta all’ex sindaco che ha seccamente
risposto: “La dignità dei cittadini non è mai venuta meno, pertanto penso che
l’affermazione del fondatore di Libera sia priva di ogni fondamento. La mafia è
una cosa seria – ha proseguito – e si combatte attraverso il silenzio e le
azioni concrete. Per questo la spettacolarizzazione che noto a volte di questa
antimafia mi spaventa”. Diversa invece la posizione sul processo Damasco2, sul quale
Parisella ha rilanciato: “Bisogna dire le cose come stanno: per i dirigenti del
Comune di Fondi si è partiti con un’imputazione di associazione mafiosa e si è
arrivati alla sentenza di primo grado con condanne per abuso di ufficio”.
Simone Nardone
(LA VOCE marzo 2012)