Da una parte il Pdl, dall'altra il centrosinistra compatto. Nel mezzo l'Udc che con ogni probabilità farà da ago della bilancia
Manca ancora un anno alla scadenza elettorale delle
amministrative nel Comune di Lenola, ma tutti sanno che il nodo alleanze va
affrontato e non va fatto in extremis. Così ognuno muove le sue carte come
meglio crede. Il succo del discorso è che la famosa alleanza amministrativa di
centrodestra tra Udc e Pdl non è detto che regga oltre a scadenza naturale del
mandato. Anzi, in molti sono pronti a scommettere che ciò non accadrà di
sicuro. Il centrosinistra si sta organizzando cercando un’intesa, seppur
prematura, sulla base di un accordo di massima che raccolga tutte le anime
progressiste, coinvolgendo Sel, Idv e naturalmente il Pd, con l’ipotesi delle
primarie di coalizione per scegliere il candidato sindaco. Dall’altra parte,
invece, il Pdl sempre più forte, anche se non ancora primo partito del paese,
sembra stia giocando ad individuare il candidato da presentare alle prossime
elezioni, magari scovando un esponente moderato che piaccia all’Udc in modo
tale da metterla sotto scacco e cercare un’intesa. Il punto è che il fulcro del
gioco lo comandano proprio i centristi che non sembrano convinti di un accordo politicamente
scomodo con gli attuali alleati e che sono abbastanza preoccupati da un
ipotetica intesa ideologicamente difficile con la parte progressista. Per tale
motivo, al momento, ad un anno dalla scadenza elettorale il sistema politico
lenolese appare diviso in tre ben distinti blocchi: a destra il Pdl,
sicuramente favorito in un’ipotetica corsa a tre; a sinistra Pd, Idv e Sel, con
quest’ultima che punta a farla da padrona con esponenti di spicco nel listone;
e al centro l’Udc che di fatto gioca a decidere da che parte far pendere l’ago
della bilancia. Con così tanti mesi dinanzi, molti penseranno che è
fantapolitica quella di cui si parla e che fino alla sera prima della chiusura
delle liste tutto è possibile. Tesi assolutamente accreditata. Ma una cosa è
sicura: se i partiti iniziano a muoversi e partono anche le consultazioni,
seppur informali, tra partiti di maggioranza e altri di opposizione, forse, se
la campagna elettorale non è cominciata è solo per non bruciare i nomi dei
candidati, ma di fatto il “vota Antonio” è già dietro l’angolo.
Simone Nardone