martedì 10 maggio 2011

Speciale Elezioni Itri, intervista a Giuseppe De Santis


09/05/2011 - Giuseppe De Santis vive ad Itri, dove è nato 53 anni fa. E’ sposato, ha due figli ed è docente di Economia Aziendale nella scuola superiore nonché dottore commercialista e revisore dei conti. Nel 1992 ha rivestito la carica di segretario del partito socialista di Itri, prima di aderire per un breve lasso di tempo a Forza Italia, per poi uscirne definitivamente nel 2004 , in netto dissenso con la sezione locale. Ha ricoperto per tre legislature alternativamente, la carica di consigliere comunale ed assessore all’urbanistica, ai lavori pubblici, al bilancio e alla pubblica istruzione. Importante, al fine della sua carriera amministrativa nel Comune di Itri la carica di vice sindaco uscente nella giunta di centrodestra con a capo Giovanni Agresti.


Siamo con Giuseppe De Santis, candidato sindaco di Itri per la lista trasversale che va da Fli alla sinistra.
Lei è il candidato espressione di partiti e soggetti politici con ideologie molto diverse tra loro, non pensa che possa trovare difficoltà ad amministrare o a fare opposizione con soggetti così distanti politicamente l’uno dall’altro?
Ritengo che questo ritornello sia diventato, un ritornello stonato e privo di senso. Mi preme ribadire che la lista civica Patto per Itri Futura, è nata dall’unione di due aggregazioni civiche al cui interno hanno preso parte persone che sono riuscite a mettere da parte ideologie politiche e partitiche a vantaggio di un progetto che vedesse l’aspetto programmatico l’elemento essenziale e fondamentale di una lista civica. Ritengo di poter tranquillizzare gli elettori che questa lista sarà in grado di dare alla cittadinanza una buona e duratura gestione del comune di Itri.
Quali sono le politiche di sviluppo che cercherà di realizzare qualora dovesse essere eletto sindaco?
Durante questa campagna elettorale mi sono reso conto che la lista che mi onoro di rappresentare ha saputo cogliere, tutte quelle idee di sviluppo sostenibile che i cittadini ci chiedono con l’obiettivo di portare Itri alla ribalta tra i comuni a vocazione turistica e che dia occupazione stabile per 365 giorni all’anno. Noi immaginiamo una Itri che possa entrare nei circuiti turistici attingendo da nuove forme di marketing turistico.
Particolare attenzione è rivolta alle politiche urbanistiche, di cui si parla anche nel suo programma. Pensate di approvare anche un nuovo Prg?
Bisogna ricordare agli elettori che dieci anni fa fui io ad iniziare l’iter procedurale per l’approvazione del nuovo Prg, ma allora, le forze politiche come Forza Italia osteggiarono questa iniziativa a tal punto da chiedere le mie dimissioni. Noi ci presentiamo agli elettori ribadendo un no netto alle varianti urbanistiche, proiettate a vantaggio di pochi, a meno che le stesse non siano di carattere produttivo per nuovi opifici industriali e artigianali, a tutto vantaggio della redazione del piano regolatore generale.
Come pensa di mettere un freno alla criminalità organizzata, che come apprendiamo dalla cronaca comincia anche ad infiltrarsi nei comuni più piccoli come Itri?
Il fenomeno della criminalità organizzata che comincia ad infiltrarsi anche nel comune di Itri, deve essere analizzato da vari punti di vista ed in primis tenere conto che Itri subisce l’influenza dei comuni limitrofi. Nella nostra linea programmatica abbiamo evidenziato come la redazione del Prg con regole precise possa essere un freno a tali fenomeni. Naturale anche l’esigenza di una costante collaborazione con le forze dell’ordine.
Il suo programma si apre con quattro parole chiave: partecipazione, trasparenza, legalità e risorse. Una sorta di inversione di tendenza della macchina amministrativa?
Quando un programma elettorale evidenzia la necessità di ribadire con forza le quattro parole chiave evidenziate nella domanda, significa aver colto in questi anni da parte della collettività un’esigenza di partecipazione alla vita amministrativa, richiesta che ci viene fatta dai giovani, che si stanno rendendo conto che devono cominciare ad essere i primi attori per essere buoni amministratori del futuro.
Cosa pensa del suo sfidante Claudio Cardogna e per quale motivo gli itrani dovrebbero votare per lei il prossimo 15 e 16 maggio?
Non mi è piaciuto l’atteggiamento assunto alla presentazione della lista, in quanto non si è dimostrato rispettoso delle scelte che i componenti della mia lista hanno fatto, definendo la stessa coalizione . Ritengo di poter chiedere il voto agli elettori potendo garantire loro la massima attenzione alle problematiche della collettività.

Simone Nardone