domenica 10 ottobre 2010
Antenne, pericolo elettrosmog
09/10/10 - "Le antenne selvagge stanno sbucando da tutte le parti, e, con quella di via ponte Tavolato sarà come fare i raggi gratuitamente tutti i giorni. Ho tre figlie adolescenti e questa situazione mi fa impazzire, anche alcuni medici me ne hanno confermato la pericolosità". Questo è il grido disperato di una signora che abita vicino ad una delle ultime antenne impiantate sul territorio fondano. Questa volta, però, oltre all’eterna disputa su presunti effetti nocivi delle onde elettromagnetiche c’è anche una novità a livello legislativo: la società, infatti ha avuto un anno per completare i lavori, dunque non avrebbe più diritto ad accendere la stazione. Secondo quanto contestato dai cittadini, che si sono organizzati in vari comitati contro l’elettrosmog o che vivono nella zona, questa società avrebbe iniziato la realizzazione nell’ottobre del 2008 ed entro un anno avrebbe dovuto mettere in funzione la sua antenna, cosa che ancora non ha fatto, o per meglio dire ha fatto solo in parte. Più precisamente bisogna spiegare che nel cartello dei lavori, posto alla base della grandissima antenna mancano diversi dettagli, soprattutto in merito alle date. Ma i documenti e le leggi parlano chiaro, l’autorizzazione data dalla regione è datata agosto 2008 e l’inizio dei lavori da parte della società portano la data di ottobre dello stesso anno. Di conseguenza, ad oggi siamo un anno fuori dal tempo massimo e la concessione sarebbe dovuta decadere, ma non è stato così. Infatti l’antenna intanto funziona anche se non c’è un allaccio della corrente elettrica, infatti funziona grazie ad un grande gruppo elettrogeno collocato alla base dell’antenna. Allaccio della corrente che non arriva anche per le vicinanze di alcuni corsi d’acqua, tra i quali fosso Calabrese. Ma non è tutto, infatti a distanza di cinquanta metri dalla grande antenna, che è alta all’incirca come il castello baronale, ci sono numerose case popolari e alle loro spalle un intero quartiere che si chiama Portone della Corte. A pochissima distanza ci sono svariate case che appaiono nelle campagne fondane e a poco più di cento metri la chiesa di San Paolo, senza considerare che poco più avanti c’è anche una scuola materna. Alla fine, però, nello stesso campo della scienza, ci sono diverse teorie in merito che spesso vanno in contrasto tra di loro. Alcuni ritengono che queste onde provochino danni alla salute con la possibilità di un aumento delle possibilità di poter imbattersi in qualche forma tumorale, ma sono in tanti anche coloro i quali affermano che le onde elettromagnetiche non hanno alcun effetto negativo sul corpo umano. Nel frattempo, in attesa di capire chi abbia ragione, in molti, con queste antenne ci devono convivere.
Simone Nardone