mercoledì 17 marzo 2010
Altragricolura chiama in causa il Parlamento
La crisi agricola non accenna a rallentare. Basta guardare le cifre Eurostat per il 2009, per rendersi conto che il reddito agricolo dei Paesi europei ha subito una diminuzione del 12,2% e la riduzione dei redditi degli agricoltori italiani ha raggiunto l’impressionante cifra del 25%. Se poi si considera che quel dato del 25% è un valore medio, è normale che molti imprenditori agricoli sono sull’orlo della bancarotta. Naturalmente, i livelli della crisi sono molto preoccupanti anche nelle zone di Fondi e Sperlonga, dove il settore agricolo è un settore centrale dell’economia. In merito a questa situazione che continua ad aggravarsi interviene Altragricoltura, che afferma: “Il fenomeno rischia di arrivare dimensioni tali da ripercuotersi sull’ordine pubblico, pertanto dobbiamo chiedere un intervento delle istituzioni”. Un ricorso alle istituzioni che i rappresentanti di Altragricoltura intendono come un appello diretto al Parlamento auspicando che un sano confronto in merito porti a delle soluzioni, evitando così di “compromettere seriamente l’intero sistema economico e segnare la fine dell’agricoltura con il conseguente reale rischio che le aziende una volta fallite, possano finire nelle mani della mafia, della delinquenza, della criminalità”. Un rischio che gli agricoltori e la comunità locale non vuole correre, ma che allo spesso si sente stretta e vincolata in dinamiche economiche e giuridiche che non gli competono e che a volte sembrano non interessare neppure a coloro che sono chiamati a rappresentare tutti i cittadini.
Simone Nardone