venerdì 19 maggio 2017

Elezioni a Gaeta, la carica dei civici. Su otto solo tre politicamente schierati

da www.h24notizie.com

19 maggio 2017

di Simone Nardone

A guardare manifesti elettorali e liste in supporto dei candidati a sindaco di Gaeta si può osservare come la politica, quella vecchio stampo, sia rimasta fuori dalla competizione elettorale. Trionfano i candidati e le liste civiche e gli unici che hanno il “coraggio” di esporre i simboli di partiti che li supportano sono quelli posizionati più all’estremo della consueta immaginaria bisettrice sinistra-destra.

Se non fosse per Benedetto Crocco di Rifondazione Comunista e Mauro Pecchia di Casa Pound si potrebbe sostenere che i partiti siano fuori dalle elezioni di Gaeta. Difficile crederlo con otto pretendenti alla carica di primo cittadino. Infatti, il civismo, spesso si trasforma in una maschera di cera che se si scioglie fa scoprire una più o meno chiara connotazione politica che non è neppure così difficile scovare.


Probabilmente oltre a Crocco e Pecchia, un’altra eccezione la fanno anche i Cinque Stelle che corrono in solitaria con Laura Vallucci e la lista pentastellata certificata dal blog di Grillo. Ma siccome, per volontà dei grillini, guai a definire il Movimento un partito politico, viene automatico collocarli fuori dagli schemi. Seppur ormai sono completamente addentro al sistema politico come forza autonoma.

Ma veniamo agli altri cinque candidati, dove troviamo Luigi Passerino che tra i presunti civici sembra anche quello più “laico” rispetto ad altre forze politiche nazionali. Con una connotazione più autonoma e una forza che fa riflettere (cinque liste in supporto).

Anche Antonio Raimondi è un esponente civico, seppur ha fatto il sindaco intercettando i voti del centrosinistra, ed è stato candidato alle elezioni europee con l’alleanza dei Liberali e democratici nella lista Scelta Europea.

Massimo Magliozzi è conosciuto anche fuori dai confini della città perché è stato sindaco di centro-destra, consigliere provinciale di Forza Italia e dello stesso partito di Berlusconi è stato membro, sostenitore e militante fino a non molto tempo addietro. Ora è tornato a correre per la fascia tricolore e ha addirittura sette liste in supporto, ma tutte civiche.

Emiliano Scinicariello, invece, seppur civico ha scelto una chiara connotazione politica, quella di intercettare gli elettori di centro-sinistra, rivendicando di essere stato candidato alle provinciali del 2009 e addirittura segretario di circolo del Partito Democratico. Una scelta che non si sa quanto possa pagare in chiave elettorale, ma che punta sicuramente ad intercettare un’area apparentemente orfana di un leader naturale.

E infine, ma non da ultimo, Cosmo Mitrano. Difficile definire di un “colore” politico la coalizione del sindaco uscente forte di ben otto liste tutte civiche. Al proprio interno, già nei nomi delle aggregazioni elettorali si trovano richiami ai “democratici”, ma anche agli “azzurri”, senza dimenticare che cinque anni fa fu eletto con i voti del centrodestra. Il Partito Democratico locale e provinciale ha diverse volte definito Mitrano un candidato civico, salvo poi vederlo fare campagna elettorale con il senatore di Forza Italia Claudio Fazzone e il presidente del parlamento europeo, il popolare Antonio Tajani. A Gaeta, infatti, più che civico, lo definiscono trasversale.

Le elezioni nei comuni regalano sempre degli scenari apparentemente assurdi e inaspettati per chi cerca di leggere la politica degli enti locali come quella nazionale. La verità è che dal basso, alle visioni più politiche si sommano quelle personali, di affinità caratteriale e di gruppi più o meno organizzati. Fatto sta che a Gaeta c’è un esercito di candidati pronti a darsi battaglia e statisticamente, stando a quanto osservato, il prossimo sindaco difficilmente sarà politicamente schierato. Almeno sulla carta.