29 maggio 2017
di Simone Nardone
Continua il conto alla rovescia in vista delle elezioni amministrative che vedranno impegnati i cittadini di Gaeta il prossimo 11 giugno per eleggere il sindaco e il nuovo consiglio comunale. Più si avvicina la data del voto e maggiormente si interrogano, i supporters degli aspiranti sindaci, ma anche gli elettori, su quali siano i numeri da attendersi.
L’ultimo sondaggio diffuso da Termometro Politico prima dell’inizio ufficiale della campagna elettorale, e risalente all’inizio del mese, vedeva Mitrano in netto vantaggio con delle proiezioni a cavallo del fatidico 50%, mentre a seguire, seppur sostanzialmente staccati Magliozzi e Passerino. Poi via via tutti gli altri Vallucci, Raimondi, Scinicariello, Crocco e Pecchia. Ma come sappiamo i sondaggi vanno presi quanto meno con le pinze. Così mentre gli aspiranti sindaci trovano investiture più o meno politiche e proseguono la propria campagna elettorale, si guarda indietro ai dati delle passate tornate elettorali.
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A maggio del 2012 quando fu eletto Mitrano al ballottaggio contro Raimondi che era sindaco uscente (entrambi sono ricandidati in questa tornata elettorale), si confrontavano otto pretendenti alla fascia tricolore. Numeri identici ad oggi. In loro supporto erano state presentate 28 liste a fronte delle 27 della competizione elettorale in corso. Numeri importanti per una città che cinque anni addietro aveva poco meno di 20 mila elettori, dei quali si recarono alle urne poco più di 14 mila, pari al 72,62%.
Al primo turno era arrivato “primo” colui che poi vinse al ballottaggio: Cosmo Mitrano che aveva ottenuto il 44% dei voti. Ultimo Benedetto Crocco con il 2%. Un 2% che sicuramente sarà il punto di partenza dell’esponente comunista, che probabilmente confida di intercettare anche le preferenze (pari al 4,80%) che nel 2014 erano valse alla lista di sinistra di Tsipras alle elezioni Europee oltre 400 voti nella città del golfo. Diversa la situazione per Mauro Pecchia di Casa Pound che non ha un riscontro in elezioni comunali, essendo la prima volta che viene presentata la lista. Unico termine di paragone con il simbolo della destra radicale è quello con le Politiche 2013, quando a Gaeta i sostenitori di Roberto Fiore ottennero 75 voti pari allo 0,25%.
Situazione non dissimile per Laura Vallucci e i 5 Stelle che è la prima volta che competono alle elezioni comunali, ma che hanno come riferimenti due dati abbastanza diversi tra loro: quelli delle Politiche 2013 e delle Europee 2014. Alle prime l’exploit gaetano portò i pentastellati ad ottenere tra le preferenze alla Camera il 23,60%. Dato decisamente in calo l’anno successivo alle Europee quando non andarono oltre il 18,45% pari a 1.600 voti, probabile punto di partenza da cercare di rispettare se i seguaci di Grillo vogliono puntare ad avere speranze per arrivare al ballottaggio. Poi c’è Antonio Raimondi, fresco di aver incassato da civico, l’appoggio e il sostegno del sindaco di Napoli Luigi De Magistris. Raimondi, sindaco prima di Mitrano, cinque anni fa perse al ballottaggio. Ma il suo punto di riferimento, probabilmente, è il primo turno, nel all’epoca aveva quattro liste in suo supporto a fronte delle due di adesso. All’epoca incassò il 17,20% delle preferenze pari a 2.348 voti.
Diverso e complicato fare un raffronto elettorale per gli altri in corsa: Luigi Passerino corre come civico non richiamante a tradizione di altri movimenti locali che possono permettere di fare un vero e proprio raffronto. Emiliano Scinicariello si richiama alla tradizione dei democratici non presentando il simbolo perché un’altra parte del Pd è con Mitrano. Ma è ancor più complicato fare un confronto con i dati del passato, anche tentando di scorporarli, poiché neppure alle scorse elezioni il simbolo del partito di Matteo Renzi fu presentato. C’erano varie liste civiche richiamanti alla tradizione politica del soggetto politico fondato da Prodi e Veltroni ma non il simbolo ufficiale. Fatto sta che il Pd, che alle Politiche del 2013 alla Camera a Gaeta aveva ottenuto il 2.600 voti pari a poco più del 22% alle Europee 2014 seppur con un incremento minimo in termini di preferenze di lista (2.700) era diventato il primo partito con il 31,15%. Numeri che fanno gola a molti, seppur bisognerà vedere su quale candidato verranno convogliati.
Difficile se non impossibile, trovare un punto di raffronto vero per l’ex sindaco di inizio anni 2000 Massimo Magliozzi, se non l’elezione del 2002 e la sconfitta del 2007. La prima lo vide suffragato di quasi 7 mila preferenze pari al 60,97%, al passaggio successivo, al primo turno la percentuale raccolta fu del 37,12%. Altri tempi, però, e un centrodestra unito che ora non c’è. Nell’ultima tornata elettorale, infatti, lo stesso Magliozzi ha appoggiato Mitrano, quindi è da lì che bisogna “sottrarre” dei voti e “unirli” (virtualmente) ad una parte di quelli che nel 2012 furono del candidato sindaco Cicconardi, che come Magliozzi oggi, vedeva in proprio supporto liste civiche come Nuova Area e Azione Popolare. Ma è un’analisi elettorale talmente aleatoria che lascia il tempo che trova.
Infine, si torna all’inizio, al sindaco uscente Cosmo Mitrano, il quale cinque anni fa fu eletto al ballottaggio dopo aver incassato 6 mila voti e il 44% delle preferenze. Ad onor del vero va riscontrato che Mitrano rispetto alla scorsa competizione elettorale ha perso una parte a destra della sua coalizione, che ha prontamente rimpiazzato allargandosi a sinistra con una parte dei democratici riuniti attorno alla figura di un’altra ex aspirante sindaco: Giuseppina Rosato, che nel 2012 ottenne quasi 1.200 preferenze pari all’8,67%.
Sarà una battaglia di numeri il prossimo 11 giugno e non è da escludere che la campagna elettorale duri altri quindici giorni. Giusto il tempo di arrivare al ballottaggio.