Il potere logora, o logora chi non ce l’ha? Ogni volta che torno su questo interrogativo penso a Platone, che lo ha detto solo qualche millennio fa, e Giulio Andreotti, che solo dopo qualche millennio si è permesso di invertire il senso dell’accezione.
POTERE & POLITICA. Ovviamente potere e politica vanno a braccetto, e immancabilmente viene spontaneo tentare di contestualizzare la citazione andreottiana affiancandola all’alveo partitico, mettendo in evidenza la dura e cruda realtà che sintetizza come chi non governi tendi a dividersi e a creare distinguo, tipici del logoramento. Tema da contrapporre al pensiero platonico, insito nella dimensione umana della fatica della responsabilità, tipico nel dover fare ciò che è contestualizzata come “giusta”, anche quando apparentemente è “sbagliata”.
LOGORARSI. Oggi più che mai viviamo in una società fluida, poco attenta alla politica e di conseguenza alle persone e alla società stessa. Questo perché la maggior parte delle donne e uomini vivono già di un logoramento tipico di entrambe le facce di quella medaglia di cui parlavamo poc’anzi, adattabili sempre più alla vita di tutti i giorni.
POTERE. Eppure il vocabolario della lingua italiana identifica il verbo “potere” come “possibilità oggettiva o capacità concreta di fare qualcosa”. Allora, verrebbe da dire: perché il potere logora? Perché potere è anche “capacità di imporre il proprio volere ad altri, di influenzarne il comportamento, le opinioni”, è “esercizio dell'autorità”, “potenza, forza” (e aggiungerei io, quasi mai virtù), o anche “proprietà di qualcosa”.
RESPONSABILITA’. Potere è anche, e forse soprattutto, responsabilità. Decidere e prendere posizioni per il bene di qualcun altro e non per il proprio tornaconto. Ma la responsabilità, implica capacità di discernimento, di umile profondità e difficile rapporto con il senso di autorità. Decidere qualcosa per qualcuno, significa che là dove sbagli, sei tu il responsabile. Significa, che quando fai qualcosa per il bene di qualcuno, rischi di poter andare a danno di qualcun altro. Responsabilità, significa leggere tra righe dell’opera “Locksley Hall” di Tennyson (1837) il disegno di una federazione politica mondiale che uno dei suoi più grandi ammiratori (Harry Truman – Presidente USA dal 1945-1953) fece passare attraverso una delle azioni belliche più tragiche della storia: lo sgancio delle atomiche su Hiroshima e Nagasaki. Responsabilità significa minacciare la guerra per far accelerare la diplomazia. Significa vedere oltre dove il cittadino medio può solo immaginare. Nel bene e nel male, fortunatamente, significa anche il contrario di tutto questo. Significa assumersi le responsabilità delle proprie azioni, qualsiasi siano le conseguenze.
Quindi il potere logora, o logora chi non ce l’ha? Probabilmente logora sia chi lo subisce, che chi lo impone. Probabilmente il potere logora. Il problema, è che sempre più, nella nostra contemporaneità, per non farci “sfiorare” da quel potere che logora rischiamo di darlo in pasto a chi non ne sente il peso.