da Emmaus
Bollettino parrocchiale di San Paolo ap. Fondi - Dicembre 2014
“Una Chiesa senza carità non esiste” l’avvertimento di Papa Francesco
Anche noi, a volte, diventiamo schiavi del lessico che comunemente viene usato ogni giorno, dimenticando o confondendo, il vero significato di Chiesa. Basta aprire un comune vocabolario della lingua italiana, per trovare i due significati abbastanza contrapposti tra loro elencati come segue: “Edificio consacrato al culto cristiano” e “Comunità di cristiani della stessa confessione religiosa”. Il primo concetto, strutturale, rappresenta il luogo fisico in cui i fedeli si incontrano tra loro e con il Signore. Il secondo il più alto senso cristiano, quello della “comunità” fatta di persone. Il solito contrapporsi tra il materiale, come le quattro mura di una parrocchia, e il vivere, come l’indefinita Casa del Signore che si snoda tra le pareti mobili di persone che si riuniscono nel suo nome. Chiesa, dopo tutto è struttura. La Gerarchia è struttura, ma anche la liturgia, in alcuni casi rappresenta un insieme di regole che spesso appaiono più come una sottostruttura di difficile comprensione, eppure sono Chiesa, quella che al catechismo e nei gruppi ci insegnano si scrive con la “C” maiuscola, perché fatta di persone e non di mattoni. Ma dopo tutto, la comunità, la parrocchia, la Chiesa nella completezza del suo termine, cosa sono se non carità? E carità in senso cristiano, come potrebbe essere tradotta se non con la parola amore? “Una Chiesa senza carità non esiste” ci ha ricordato Papa Francesco. Un monito per tornare all’essenziale, per ricordare che non dobbiamo dimenticare di filtrare l’amore di Dio nostro Padre. Attorno a tutto questo possiamo aggiungerci struttura, regole ed altro, ma devono essere strumenti al servizio della carità e dell’amore, poiché spesso oggi, nelle nostre comunità, rischiamo di rimanere schiacciati da regole e strutture, dimenticando che Chiesa si traduce solo con il verbo amare, un’amare incondizionato verso il prossimo, sull’esempio di Dio.