Fondi si prepara ad accogliere le reliquie di san Giovanni Paolo II. Il
tutto in occasione del 30° anniversario della fondazione della parrocchia di
San Paolo apostolo. La comunità parrocchiale, infatti, si accinge a vivere tre
giorni di spiritualità e profonda devozione per la venerazione della reliquia,
insieme anche alla festa per la conversione del santo a cui è intitolata la
chiesa, ricorrenza che cade proprio il 25 gennaio. Gli appuntamenti
parrocchiali, infatti, avvolgono tutta la settimana, partendo da domani lunedì
20, per concludersi domenica 26 gennaio con le messe e il saluto alla reliquia.
Tanti gli appuntamenti in programma: il primo, di domani sera, prevede alle 20,
la visione del film nel salone parrocchiale, sulla vita di San Giovanni Paolo
II.
Mercoledì, invece, prima l’incontro per ragazzi sul Santo pontefice alle
17, mentre alle 19.30 il vescovo di Gaeta incontra i consigli pastorali delle
parrocchie della forania di Fondi. Giovedì 23 gennaio, in preparazione
dell’arrivo delle reliquie, nel pomeriggio è previsto un secondo incontro per i
ragazzi, simile a quello del giorno precedente, mentre alle 19 c’è l’Adorazione
eucaristica in riparazione dei sacrilegi. Venerdì alle 17.30 arriva la reliquia
con l’accoglienza da parte delle autorità presso viale Piemonte e la
processione verso la parrocchia. Alle 18.30 la messa presieduta
dall’arcivescovo di Gaeta Luigi Vari. Il giorno successivo, sabato 25 gennaio,
festa della conversione di san Paolo e giornata di indulgenza plenaria, si
inizia alle 8.30 con la messa e l’esposizione del reliquiario; alle 17 la
fiaccolata per il quartiere pregando per la pace e alle 20.30 la veglia di
preghiera con i giovani riascoltando il santo pontefice. Nella giornata di
sabato, le messe, oltre che alle 8.30, sono previste alle 10.30 alle 12, alle
18.30 e quella delle 15.30 dedicata ai bambini e ai ragazzi animata dall’Acr
della parrocchia. Il giorno successivo, domenica 26 gennaio ancora quattro
messe (8.30 - 10.30 - 12.00 - 18.30) e alle 15 la recita della Coroncina alla
Divina Misericordia e il saluto della reliquia.Avvenire - Lazio Sette