12 ottobre 2019
di Simone Nardone
Il primo cittadino di Fondi, in attesa del seggio in Europa post Brexit prende posizione su quella che sta diventando una delle questioni politiche delle ultime settimane: la presenza o meno del crocifisso nelle scuole.
Lo aveva fatto già con un post social lo scorso 2 ottobre, quando riprendeva la questione spiegando come – a suo modo di vedere le cose – l’identità culturale non possa essere tacciata come elemento di divisione e annunciando che avrebbe invitato tutti i dirigenti scolastici ad esporre in ogni aula il crocifisso.
“Si ritorna a discutere sulla presenza del crocifisso nelle aule scolastiche. E’ assurdo voler continuare a mortificare una nostra identità culturale e religiosa adducendo questioni “divisive” per la presenza nelle nostre scuole di ragazzi di altre fedi. Avete mai sentito di un ministro di uno Stato in cui si professa prevalentemente una fede diversa da quella cristiana che si sia mai preoccupato di non urtare la sensibilità di altre rappresentanze religiose? Nel mio Comune inviterò tutti i Dirigenti scolastici ad esporre in ogni aula il crocifisso e a prepararsi ad allestire per il Santo Natale la rappresentazione della Natività”.Salvatore De Meo, sulla propria pagina Facebook
Detto fatto e nel giro di qualche giorno la lettera è arrivata ai dirigenti del delle scuole del comune di Fondi: “Il crocifisso non si tocca”. Almeno è questo ciò che si può sintetizzare dalla missiva del primo cittadino di Fondi, che nella pagina che vi riportiamo fa riferimento a come quel simbolo non sia legato esclusivamente all’aspetto religioso ma alla cultura del nostro Paese.
Ma non solo, perché come ad oggetto della missiva, il sindaco, nella lettera inviata su carta intestata del Comune, non parla solo del crocifisso ma anche dell’allestimento del presepe. Due simboli che vengono visti come valore e che invadono, in questo frangente pre elettorale (ricordiamo che a Fondi si rinnovano le cariche amministrative nella primavera 2020) il dibattito politico anche locale. Proprio nei giorni scorsi, infatti, seppur con toni e modalità diverse, anche i giovani del partito di ultradestra Forza Nuova avevano lanciato la propria battaglia sul crocifisso a scuola.