lunedì 29 aprile 2019

Maggioranza a sostegno di De Meo in Europa, ma con polemiche

da www.h24notizie.com

29 aprile 2019

di Simone Nardone

Che campagna elettorale è se non ci sono le polemiche? Così, prosegue la corsa del sindaco di Fondi Salvatore De Meo verso una poltrona al Parlamento Europeo, incassando il sostegno di tutta la maggioranza istituzionale fondana. Tutti e 19 i consiglieri comunali di maggioranza e i 7 assessori firmano un documento congiunto che vede anche la presenza dei loghi di cinque delle sei liste in sostegno a De Meo nella corsa elettorale di quattro anni fa. Praticamente rappresentate tutte le componenti istituzionali di Forza Italia, Litorale e Sviluppo Fondano, Io Sì, Fondi Azzurra e Fondi Unita. “La sua candidatura – spiegano nella nota gli esponenti politici fondani – è anche la nostra“.
Eppure – anche se solo tramite i social – c’è qualcuno che non ha apprezzato. Forse non avranno gradito proprio quell’ultima frase. Chissà. Fa notizia, comunque, perché si tratta di esponenti che quella corsa elettorale l’avevano fatta spalla a spalla alla stessa maggioranza che firma il documento e alla quale oggi imputano che la candidatura a Strasburgo di De Meo, non sia stata realmente condivisa.

Ma non solo, perché la polemica – scaturita tutta sul web – si è innescata qualche giorno prima con lo switch del sito web per le Europee di De Meo. Una frase aveva fatto andare su tutte le furie qualche esponente politico locale dichiaratamente non di estrazione azzurra, ovvero Angelo Macaro e Francesco Ciccone, collocati da sempre più “a destra” di Forza Italia. Nella lunghissima e dettagliata pagina web con la formazione e i risultati politici del candidato fondano, compare la seguente frase: “Alle Elezioni Amministrative del 31 Maggio 2015 viene rieletto Sindaco di Fondi, con il consenso del 74,51% dei votanti, sostenuto da una coalizione composta da Forza Italia (43,33%) e liste civiche ad essa collegate, formate da iscritti a Forza Italia, e conquistando 19 seggi su 24″. Evidentemente a non andare a genio era stata quella dicitura che lascia intendere come le liste civiche fossero composte da tutti iscritti a Forza Italia.
Bazzecole verrebbe da dire, ma evidentemente non per chi la politica la fa sulla base di principi ed ideali fermi e che ci tiene a non farsi etichettare. Senza considerare che nella dicitura suddetta c’è un piccolo dettaglio che rappresenta anche un errore se vogliamo più evidente: De Meo, che nel 2015 si era imposto al primo turno in modo netto e senza appello per le minoranze; ma è stato eletto primo cittadino non con il 74,51% delle preferenze – quel dato è dei voti delle liste in supporto che serve per la definizione dei posti in consiglio comunale – bensì con il 69,40% dei consensi.
Alla fine dei conti – forse – poco importa ai più se tra gli esponenti politici di liste e movimenti non così dinamiche nel dibattito politico, quegli esponenti abbiano o meno la tessera di un partito. Ancor meno interesserà se un successo elettorale comunale di quattro anni fa vede un margine di differenza di circa un migliaio di voti in più o in meno. Quel che interessa a molti, però, è che ogni campagna elettorale innesca nel bene o nel male delle polemiche. Sacrosante secondo alcuni, inutili secondo altri. Ma la politica è anche questa.