21 febbraio 2019
di Simone Nardone
Fazzone-Lega sì, Fazzone-Lega no, Fazzone-Lega forse. Sembra ormai il ritornello di un tormentone musicale, invece si parla di equilibri politici locali, provinciali e regionali.
Ormai se ne parla da qualche settimana, da quando a livello regionale si è arrivati al muro contro muro dentro Forza Italia con la richiesta di sfiducia del coordinatore del Lazio Fazzone. A seguito di questa faccenda, che molti hanno letto come una “guerra” di poltrone e di potere anche a livello territoriale, ma soprattutto, a seguito delle scelte del sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani di deviare da Forza Italia e della sfiducia di una parte del centrodestra al sindaco di Cassino dei giorni scorsi, molti vedono un possibile – e a tratti clamoroso – passaggio sotto l’ala di Salvini di buona parte degli attuali esponenti di Forza Italia anche della Provincia di Latina. Tant’è che questa ipotesi è arrivata anche a rimbalzare su qualche testata nazionale.
L'articolo: https://www.h24notizie.com/2019/02/21/forza-italia-fazzone-lega-tante-ipotesi-nessuna-certezzaa/
A dire la verità, la questione appare più complessa di come l’hanno provata a sintetizzare molti media. Non è corretto – probabilmente – affermare che ci sia un imminente passaggio in blocco di una parte di Forza Italia nelle fila della Lega. Ma proviamo ad andare per gradi: è assolutamente vero che il partito di Berlusconi sente la pressione di essere soggetto a un possibile ulteriore calo di consenso generale. Questo pur controllando ancora dei fortini elettorali, come ad esempio il sud pontino e altre aree della Ciociaria. Luoghi in cui ci sono esponenti politici che spostano o detengono pacchetti di voti, che se da una parte rischiano di essere meno influenti nel caso di un crollo degli azzurri alle Europee, dall’altro fanno gola ai leghisti, che puntano nella tornata di a diventare primo partito anche nel Lazio.
In questo marasma, diversi leggono un possibile “tana libera tutti”, dove sembra che molti forzisti stiano cercando di ricollocarsi, prima che la nave affondi. Ma la questione è più delicata e in queste settimane, sicuramente passa anche da quel che sta accadendo nel frusinate.
Sicuramente in molti valutano e guardano con attenzione oltre la staccionata di un partito in affanno come Forza Italia. E in questo le sirene della Lega sono sicuramente quelle più insistenti e anche più accattivanti. Ma proprio in questi giorni, i forzisti – almeno in territorio pontino – sembrano tutti, o quasi, dividersi silenziosamente tra “falchi” e “colombe”, tra coloro che vorrebbero abbandonare un partito che sa di vecchio e passare a quello più giovane e più smart di Salvini e chi invece, vorrebbe provare a ricostruire Forza Italia. Difficile, in questo frangente, capire chi sta con chi. Pochi sono i dati certi che toccano marginalmente – e al momento solo con colpi di coda – la politica pontina. Perché le questioni si discutono a Roma, nei palazzi, a tavolino con Tajani e Berlusconi.
Così mentre dal capoluogo ciociaro ci sono autorevoli esponenti di Forza Italia che, più o meno esplicitamente, scelgono di muoversi fuori dai colori del partito di Berlusconi – forse per la promessa di possibili candidature imminenti – dal sud pontino, storicamente feudo elettorale del senatore Fazzone, sembra che nulla si muove. Di fatto nel centrodestra locale sono pochi, se non nulli i distinguo dalla politica del leader, la quale però non si capisce bene se sia con un futuro dentro o fuori la casa madre.
Perché se è vero che la Lega, forse, è un po’ troppo a destra per l’elettorato storico sul quale l’attuale coordinatore regionale di Forza Italia ha creato il suo consenso, è altrettanto vero che chi lo conosce afferma che la propria forza elettorale la farà pesare. Tant’è che seppur nessuno conferma le indiscrezioni di questo possibile passaggio alla Lega, non c’è neppure alcuna smentita all’orizzonte. Della serie può succedere di tutto, o chissà potrebbe anche essere una sorta di strategia, un guardarsi attorno. Dopo tutto: perché dare risposte quando da Roma ancora non arrivano le domande giuste?
Perché infine, ma non da ultimo, c’è anche la questione legata strettamente alla tornata di maggio, dove Tajani ha annunciato nuovamente la candidatura a Strasburgo e dove Fazzone potrebbe volere un “ticket blindato” – proprio con l’attuale presidente del Parlamento Europeo – per uno dei suoi. A tal riguardo nelle scorse settimane si erano fatti dei nomi, ma poi l’attualità è diventata questa di cui state leggendo.
Ma in un periodo in cui la politica è sempre più fluida, non è da escludere che le varie questioni siano collegate tra loro. Come da non è da escludere che qualcosa accada nell’immediato, o ancora che rimangano ipotesi giornalistiche.