Si torna a parlare di Latina (dove si vota nel 2021) e il centrodestra ci riprova: tenta la carta “unitaria”. Una strategia che, stando agli interventi politici dei vertici provinciali e regionali dei tre partiti di destra, si potrebbe provare a cercare anche nella tornata del 2020, dove va ricordato si vota a Terracina e Fondi, non proprio due piccoli Comuni, tra l’altro di un “peso” specifico particolari, rispettivamente roccaforti di Fratelli d’Italia e Forza Italia.
Dunque che succede? Sembrava, fino a un paio di giorni fa che la strategia – e anche la campagna elettorale – per il settembre 2020 fosse decisa. Insomma, Lega e Forza Italia unite a Terracina e Fondi e Fratelli d’Italia in solitaria in entrambi i Comuni al voto. Una sorta di braccio di ferro dettato da accordi fatti a Latina e a Roma e resi tangibili sul territorio da incontri, foto e prese di posizioni; oltre che dai manifesti e dalla presentazione delle liste.
Ma – adesso c’è un “ma” – si torna a parlare di Latina, perché il capoluogo fa tanto gola, come in realtà solletica anche l’appetito politico la scadenza delle prossime Regionali. Su Terracina c’è un’apertura tutt’altro che di secondo piano: la richiesta è quella di riunire il centrodestra sotto l’ègida di Fratelli d’Italia. La Lega non ha dato picche come in molti si aspettavano, insomma c’è un’apertura, su un tavolo complesso anzi molto complesso, che vede nella partita a scacchi anche le elezioni di Fondi.
Si parla di un’apertura che ricompatterebbe sul nome di Roberta Tintari, presentata in continuità con l’attuale Amministrazione nata sotto il nome di Procaccini, prima che questo volasse a Bruxelless. Un’apertura sulla quale molti vorrebbero chiarezza, aspettando un passo in avanti anche da Forza Italia. Ma a Fondi pare che la maggioranza uscente, forte – almeno sulla carta – dell’appoggio anche della Lega (con una lista ancora tutta da scoprire), non ne voglia sapere di scendere a compromessi.
E allora non è detto che la questione si complichi. Perché se da una parte in ambienti provinciali c’è ottimismo per chiudere almeno la partita su Terracina e lasciare aperta un’unità che porterebbe a ricompattarsi su Latina nella prossima primavera, rimane il nodo fondano. Un nodo che, vedeva Fratelli d’Italia chiedere fino a qualche mese fa di decidere insieme il nome del candidato sindaco, salvo poi chiudere tutti i ponti sulla scelta di Beniamino Maschietto, anche lui posto come esponente in continuità di quell’Amministrazione nata sotto la guida di De Meo, prima che anch’egli decollasse per l’Europa.
In più, a Fondi Fratelli d’Italia è già in campo con il proprio candidato sindaco, l’avvocato Giulio Mastrobattista, che ha già presentato (con tanto di polemiche annesse) la propria candidatura a primo cittadino, forte di due liste e in contrapposizione all’Amministrazione uscente. Insomma, se le possibilità delle terze vie sembrano al momento difficili per ricompattare le coalizioni sui due centri di Terracina e Fondi, l’ipotesi al momento più probabile è che nella prima sembrano esserci più margini di manovra.
Una manovra tutta politica che, smarcherebbe Fratelli d’Italia dalla posizione defilata in cui si era ritrovata negli ultimi mesi, mettendo paradossalmente all’angolo Forza Italia, che se per caso non dovesse vincere al primo turno Fondi, sarebbe rilegata in futuro ad una posizione minoritaria in un’asse politico che la vedrebbe dover scendere a compromessi anche nel proprio feudo elettorale, quello della Piana. Ma come i ben informati sostengono prima di ogni tornata elettorale, fino alla presentazione delle liste, può ancora