venerdì 6 dicembre 2019

Fondi, forze politiche a lavoro ma è tabù sui nomi: la voce su Fazzone

da www.h24notizie.com

6 dicembre 2019

Simone Nardone

A ridosso della festività natalizie, tutti pensavamo che in città già ci fosse un assaggio della prossima campagna elettorale. Ci aspettavamo nomi, più che programmi, ma per ora poco di tutto ciò si vede all’orizzonte della politica locale, con le elezioni che settimana dopo settimana si avvicinano, seppur con una discreta lontananza.
Sì, perché difficilmente si voterà prima di maggio, quindi, c’è tutto il tempo per le forze politiche di preparare la squadra, scegliere adeguatamente il nome dei candidati a sindaco, far arrivare ai cittadini un messaggio chiaro e convincente e su questo monetizzare il consenso. Ma entro massimo sei mesi – forse qualcosa meno – i cittadini di Fondi saranno chiamati ad eleggere la nuova Amministrazione dopo il lungo ciclo del doppio mandato di Salvatore De Meo (ancora in attesa del seggio a Bruxelles post Brexit).

Luigi Parisella
E se un nome in corsa c’è, quello dell’ex sindaco forzista di Luigi Parisella, per il resto nulla sconfina oltre il muro ovattato delle indiscrezioni, delle chiacchiere da bar, delle voci della piazza o delle parole non dette nei corridoi di palazzo. Perché se Luigi Parisella è già partito con la sua “Riscossa Fondana”, anticipando tutti e avendo più tempo per organizzarsi, è altrettanto vero che probabilmente pensava di incontrare qualche avversario sulla sua strada un po’ prima. Perché è difficile proporre programmi quando non c’è il confronto.
Silenzio tombale dall’area dei Cinque Stelle, che è difficile ad oggi dire se presenteranno o meno una lista e chi sarà a concorrere per la fascia tricolore. Sembra avviato invece il percorso del centrosinistra Pd centrico, che potrebbe concorrere con il proprio simbolo, o al massimo con una civica apparentata, in una campagna elettorale che sembra si presenti poco convinta anche per i dirigenti stessi del partito. Poi c’è qualche movimento civico indipendente, uno su tutti, che parla di trasversalità, senza ancora far emergere contenuti o figure che potrebbero aggregare.
Ma è altrettanto vero che tutti sanno che la favorita dovrebbe e potrebbe essere l’attuale coalizione di centrodestra alla guida dell’Amministrazione locale – forse leggermente rimaneggiata, con l’ingresso di qualche forza politica tipo Fratelli d’Italia. Infatti è qui che si gioca la partita. Una partita che secondo i rumors non si è ancora chiusa, anzi, forse non è neppure iniziata. Perché se da una parte gli unici due nomi accreditati qualche mese fa, quello del vice presidente della Provincia Vincenzo Carnevale e quello dell’assessore all’Urbanistica Claudio Spagnardi sono di fatto caduti, è altrettanto vero che i nomi che si fanno rimangono tanti, forse troppi.
C’è chi punta sul medico, chi sulla scuola, chi ancora sul mondo dell’agricoltura, chi sulle contrade. Tanto che in mezzo a tutto ciò fioccano fake news e trovate singolari di chi ama la politica di paese e vuole dire la propria per supposizione. Un clima nel quale inizia a girare sempre con maggiore insistenza una voce secondo la quale potrebbe essere proprio il coordinatore regionale e senatore della Repubblica Claudio Fazzone a scendere in campo, specie se non dovesse riuscire a trovare nessuno che lo soddisfi politicamente. Forse è l’ennesima chiacchiera, l’ulteriore ipotesi poco concreta – anche perché in caso di elezione dovrebbe lasciare lo scranno a Palazzo Madama – ma è altrettanto vero che Fazzone ha sempre detto che avrebbe gradito un giorno fare il sindaco di Fondi. Il punto da capire è se quel giorno sia così vicino o meno.
Intanto la promessa fatta del nome del candidato a sindaco e della coalizione entro inizio novembre, sembra non mantenuta. E se è così è perché non c’è ancora la quadra. I più maligni parlano di “difficoltà” nel trovare una persona all’altezza, i più allineati, sostengono che si starebbe ponderando adeguatamente la scelta.
Fatto sta che ormai non dovrebbe mancare così tanto a scoprire le carte in tavola. Anche perché, che se ne parli sulle tavole familiari natalizie, o alla ripresa dopo la pausa delle feste, a gennaio, quasi tutti saranno in campo e a quel punto la campagna elettorale dovrebbe essere partita a pieno regime.