sabato 10 agosto 2019

L'urlo silenzioso



In un tempo parallelo a quello del caldo del luglio estivo nostrano, in un sabato di finali simile a quella della coppa del mondo in Russia, mentre l’iniziativa principe della prima parte dell’estate locale volgeva a termine, lo zar del Fondi Summer Pioggia, già pregustava – da organizzatore – di assegnare dì lì a poco, medaglie e coppe a vincitori e vinti. Ma come recitano celebri detti, “a poche cose non si può porre rimedio…”, ed uno di questi è certamente il pianto del cielo. Tanto che quella pioggia ha costretto alla sospensione del match. Tutti, come Collina in quel celebre Perugia-Juventus osservavano al cielo e al campo con sentita e vibrante tensione.
Un torneo da completare, le premiazioni da fare, ma ancor prima, la corrente da staccare. Così accadeva che in un turbinio di dubbi organizzativi si spegneva la voce narrante caratterizzante l’evento sportivo e mondano. Ma proprio in quel momento un venticello caldo puliva il cielo tanto da riprendere il gioco. La macchina riprendeva al contrario a macinare tempi e a oliare meccanismi, ma al fischio di ri-inizio, il silenzio regnava nel teatro fondano. Così, nel (non) suono dei microfoni e nella dinamicità delle azioni di gioco di chi, era in campo per un posto sul podio, ecco una voce ritornare ovattata. A microfoni spenti, sotto la tenda sahariana dell’organizzazione, tutti capivano che non era un ritorno da quelle casse che ancora non potevano ad emettere suoni. No, era altro: “Poi prende la palla, si smarca e tira! Peccato, è uscita fuori”. Con gli occhi sgranati di chi sembrava di aver osservato un mostro, le folle osservavano l’urlo silenzioso per le orecchie di nessuno rimbalzare nel nulla. Il ghiaccio scendeva sui volti vicini al commentatore sportivo e lui, preso da immensa curiosità e paradigmi di infinita normalità osservava sicuro: “Non bisogna mai perdere l’allenamento”. Che sia sogno, barzelletta o realtà, nessuno se non testimoni oculari non vedenti o acustici non udenti, potrà mai certificare se effettivamente è andata così.