26 dicembre 2018
di Simone Nardone
Il primo gennaio cadono i sei mesi dall’insediamento del Governo giallo-verde targato Giuseppe Conte e sottotitolato Luigi Di Maio e Matteo Salvini che ricoprono l’incarico di vice premier. Qualche mese in più è passato da quel 4 marzo del 2018 e come spesso accade a fine anno, si è soliti fare bilanci.
Bilanci che in questo caso non sono in termini politici, bensì analitici, partendo dai dati messi a disposizione dal progetto Open Parlamento a cura della fondazione Open Polis, che monitora, attraverso sistemi informatici e i verbali delle sedute dell’assemblea e delle commissioni, l’attività dei parlamentari della Repubblica.
Basta concedersi qualche clic qua e là sul portale del progetto per andare a vedere da vicino i numeri, le presenze e i così detti “voti ribelli” di coloro che sono stati eletti nella nostra provincia o che indirettamente ne rappresentano l’elettorato. Stiamo parlando del forzista Claudio Fazzone e della grillina Marinella Pacifico al Senato e degli onorevoli Fancesco Zicchieri (Lega), Raffaele Trano (M5S), Giorgia Meloni (FdI), Paolo Barelli (FI) e Claudio Durigon (Lega). Quest’ultimo anche sottosegretario al Lavoro.
L'articolo: https://www.h24notizie.com/2018/12/26/abbiamo-monitorato-i-parlamentari-pontini-meloni-la-piu-assente/
Scandagliando le pagine dei singoli onorevoli, deputati e senatori, si può ben osservare come ad esempio a Palazzo Madama, la pentastellata Pacifico ha un indice di assenza praticamente nullo. L’esponente a Cinque Stelle, infatti, risulta assente solo due volte su ben oltre 2mila votazioni. In realtà, non sempre è stata in aula, infatti, la percentuale di presenza è pari all’88,97%, ma il 10,94% delle missioni parlamentari, fa abbassare la percentuale delle assenze. Percentuale più alta (33,65%) per l’altro senatore pontino, l’azzurro Claudio Fazzone che risulta – sempre secondo i dati forniti da Oper Parlamento – presente al momento del voto il 43,13%, a cui bisogna affiancare l’indice importante di “missioni” 23,21%.
Infatti, mentre la Pacifico è membra della commissione Affari Esteri, Fazzone è uno dei componenti della Commissione Affari Costituzionali e del Comitato parlamentare per la Sicurezza della Repubblica. Dettaglio non trascurabile, anche alla luce delle posizioni rispetto alla maggioranza di governo, sono i voti “ribelli” al proprio gruppo parlamentare: ben 27 pari al 2,87% quelli di Fazzone, solo 2 quelli della Pacifico.
Diversa la situazione alla Camera dei Deputati dove a parte il sottosegretario Durigon, ovviamente poco presente in aula (solo il 4,72% delle volte), alla luce del ruolo di Governo (la percentuali delle assenze per via delle missioni è dell’89,42%), ci sono gli altri due esponenti dell’attuale maggioranza, il leghista Francesco Zicchieri e il pentastellato Raffaele Trano che hanno indici abbastanza simili tra loro. Il primo ad esempio risulta avere una percentuale di presenza pari al 76,95%, mentre il secondo ancora più alta, pari all’86,34%. Entramni, sia Trano che Zicchieri, sono dei “fedelissimi” poiché non hanno mai votato in modo diverso da come proposto dal proprio gruppo parlamentare.
Diversa la situazione per coloro che sono risultati eletti grazie ai collegi uninominali, ovvero l’esponente di Forza Italia Paolo Barelli e la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. In questi due casi troviamo indici di presenza decisamente più bassi, con la Meloni presente solo il 31,20% delle volte, e Barelli il 57,58%. Con quest’ultimo che ha anche votato in modo “ribelle” 18 volte, pari all’1,55%.
Come si legge sul portale di Open Parlamento “I regolamenti non prevedono la registrazione del motivo dell’assenza al voto del parlamentare. Non si può distinguere, pertanto, l’assenza ingiustificata da quella, ad esempio, per ragioni di salute. Il Senato, a differenza della Camera, contempla anche il caso del ‘presente non votante’, ovvero dei senatori presenti che non partecipano alla votazione. In questo caso Openpolis da agosto 2018 considera quindi il senatore presente.”
Per tutte le altre curiosità, per vedere su quali provvedimenti i parlamentari non hanno preso parte al voto o ancora per spulciare di quali emendamenti, disegni di legge o interrogazioni si sono resi protagonisti, basta girovagare un po’ sul portale web che permette di “monitorare” i propri rappresentanti ai vertici dell’amministrazione nazionale.