15 ottobre 2016
di Simone Nardone
Sono passati poco più di cento giorni dal verdetto del ballottaggio alle elezioni amministrative di Terracina, e circa cento, da quando il sindaco Nicola Procaccini si è insediato (per la seconda volta) a capo della giunta comunale vestendo la fascia tricolore.
In genere i primi cento giorni di amministrazione rappresentano un momento di bilancio, sia per chi deve dimostrare al proprio elettorato di aver messo mano alle misure più urgenti promesse in campagna elettorale, che per chi sedendo tra i banchi dell’opposizione prova ad evidenziare come le cose sarebbero state diverse se il responso delle urne avesse decretato un altro vincitore.
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A difesa dell’azione politica della giunta bisogna riscontrare come tecnicamente il passaggio di consegne sia arrivato tra fine giugno ed inizio luglio e dunque, come Procaccini e compagni si siano trovati in piena estate alle prese con l’ordinaria amministrazione, lasciando la straordinaria ai mesi successivi.In realtà, Terracina sembra un caso a parte, dove seppur l’amministrazione entrante è di un colore politico e rappresentata da persone simili, compreso il sindaco Procaccini, a quelle dell’ultima amministrazione politica che aveva retto la città prima del commissariamento pre-elettorale, in realtà c’è poca enfasi per questi primi cento giorni di amministrazione. A parte un confronto pubblico previsto per questo pomeriggio e organizzato dall’ex preside scolastico Carmelo Palella, che continua sull’onda del confronto tra gli aspiranti sindaci, a monitorare l’amministrazione comunale con questo evento, poco si muove.
Tra le azioni e le iniziative che hanno avuto maggiore risonanza fin’ora, sicuramente la questione della scadenza della gestione del Tempio di Giove e l’idea di pensare ad un museo diffuso o integrato sul territorio comunale. Ma anche la questione della delibera di giunta di pochi giorni fa con cui si metteva un altro stop alla possibilità di far partire l’allevamento di cozze negli arenili del Comune di Terracina. Poche anche le questioni “scomode”, con le quali si è dovuta confrontare la nuova giunta, forse più citata in caso di piogge torrenziali per l’allagamento della pista ciclabile sul lungomare e in qualche strada del centro che per vere e proprie azioni politiche.
Morbida anche l’opposizione in consiglio comunale, che su alcune tematiche si è posta in una modalità propositiva e non di scontro. Probabilmente, la strategia è quella di aspettare la maggioranza al varco, quando sarà il momento di mettere in campo le politiche di programmazione. Ma per quello probabilmente bisognerà attendere, chissà forse altri cento giorni.