"Il vero politico va istruito con gli scacchi e con il poker: i primi per la strategia della guerra, il secondo per la psicologia del bluff" Simone Nardone
In politica, ho sempre sostenuto che a fare la differenza è la formazione personale, che ti rende per ciò che diventi. Quando entri in questo mondo, come mi disse una volta un uomo, che di politica ne aveva fatta per anni, devi saper stare nello sporco senza riuscirti a sporcare. Malgrado la durezza e la chiarezza di un'affermazione del genere, io credo che la formazione personale ti aiuti nel prendere delle decisioni corrette, sane e leali verso i colleghi e verso i cittadini. Poi però, c'è la strategia politica che fa la differenza. E in questo senso, specie nella mediazione politica, quella che deve esistere per poter far sintesi, che servono due aspetti che sono racchiusi in due giochi tra i più intriganti che esistono al mondo: gli scacchi e il poker. Quello che è uno dei miei aforismi più amati, non va neppure parafrasato. E' così: gli scacchi ti aiutano a capire qual'è il momento di sacrificare qualche pedina per poter cercare di vincere la guerra. Il poker, e quello che lo caratterizza e lo differenzia da tutti gli altri giochi di carte, il bluff, ti aiuta a vincere quando parti perdente.