mercoledì 26 febbraio 2014

La forma è contenuto

Non si tratta di giudicare se sia l’uomo giusto o il “messia” della politica nostrana. Si tratta di constatare che Matteo Renzi è il più giovane Presidente del Consiglio che l’Italia ha mai avuto, a capo del più piccolo Governo che si è mai visto (si parla di numero di ministri, 16) e con il più alto numero di donne. Osservatori politici e cittadini hanno il dovere di constatare e giudicare sui fatti. Pertanto, da un punto di vista politico è praticamente impossibile giudicare in questo frangente, dove sappiamo a mala mena la linea guida dell’esecutivo e la sua composizione.

Qualcuno potrebbe obiettare, come in realtà è stato fatto da più parti, che in politica a certi livelli “la forma è il contenuto, ed è proprio sulla base di questa affermazione che si può constatare che un “segnale”, seppure ancora minimo, è stato dato.

Le tre novità che capeggiano in questo esecutivo e che potremmo mettere in evidenza con le parole chiavi età, numeri e rosa, sono un segnale lanciato ai cittadini. Un punto di partenza e non certo di arrivo. L’osservazione che più facilmente si potrebbe fare è che in anni passati e anche presenti si chiedeva alla così detta “Casta” di ridursi lo stipendio, ben sapendo che il taglio anche oneroso delle retribuzioni di onorevoli e senatori non avrebbe fatto cambiare che di un numero decimale il bilancio dello Stato. Al contrario, però, sarebbe stato un bel segnale. Un segnale che chi continua a vedersi messi i soldi nelle tasche avrebbe apprezzato come esempio di equità.

Non si può pensare che un politico giovane sia meglio di uno anziano, che un governo esiguo sia meglio di uno ampio o che più donne a capo dei ministeri siano competenti più di esperti uomini loro colleghi. Si può però riconoscere che in un momento storico in cui i giovani si vedono rubati il futuro e dove si sentono inascoltati i propri diritti e le proprie istanze hanno un premier che promette loro attenzione, che ragiona a ritmi di internet e comunica prima con i social network che con il protocollo istituzionale. Che si può fare attenzione agli sprechi, combattendo l’opinione diffusa delle poltrone” da moltiplicare e occupare sostituendoli con gli “scranni” su cui sedere. E poi l’attenzione al gentil sesso, che nel nostro Paese ha un’opinione pubblica diffusa che la carriera politica e lavorativa si fa solo a ritmo di favori sessuali ai propri capi e dove c’è la più bassa percentuale di occupazione femminile dell’area Euro.


Sono solo segnali, punti di partenza, probabilmente da valutare positivamente. Per i giudizi politici abbiamo un crono programma di governo (anche questo è la prima volta che lo vediamo), che lo valuteremo a posteriori, mese per mese per giudicare l’operato per l’esecutivo mese per mese. Nel frattempo ci rimane la forma, che in politica è anche contenuto.