Jannik Sinner ha vinto il Master 1000 di Toronto in Canada. A un soffio dai 22 anni (li compie il 16 agosto), colui che era una grande speranza del tennis italiano si conferma una realtà.
Quando accade qualcosa di grosso, sportivamente parlando, ci se ne rende conto perché ne parlano anche i media che non danno tanto "peso" a cose, tipo un tizio con una racchetta in mano che corre per ore appresso ad una pallina gialla, o che in prima pagina dei quotidiani di area, quella notizia trova spazio tra quelle del calcio.
Eppure, come in questi mesi e anni, i criticoni - spesso incompetenti - ci sono sempre. Quindi, prima di scomodare inutili paragoni con i cammini e le finali dei 1000 di Carlos Alcaraz e Holger Rune (gli altri due "bambini" prodigio di questa nuova generazione di tennisti), bisognerebbe ricordare che il tabellone del torneo, canadese presentava un parterre con quasi tutta la top ten del ranking Atp, eccezion fatta per sua maestà Novak Djokocic.
Il tennis è uno sport spietato: ne rimane solo uno e il cammino non lo scegli tu. Quando entri in campo, o vinci e vai avanti o perdi e torni a casa: Jannik è rimasto quel tanto che bastava per alzare il trofeo.
Detto ciò, Toronto non è meno importante di Madrid, di Roma o di Indian Wells, e lo dicono i punti in palio: Sinner ha vinto uno dei 9 tornei 1000 della stagione, uno dei 14 più importanti dell'anno se contiamo anche gli Slam le Finals, e la stagione non è finita.
Non ci sono da ricordare ambizioni, da quelle Finals Next Gen di Milano tutti conoscono il "rosso" di San Candido e tutti lo guardano con interesse, ambizione e speranze. Ma non serve neppure fare paragoni, seppur servono a comprendere cosa significa vincere un torneo del genere a meno di 22 anni: Nadal lo ha conquistato a meno di 19 anni a Montecarlo, Djokovic ha vinto il suo primo 1000 a Miami a pochi giorni dai 20 anni, Federer vinse il suo primo torneo di spessore a 20 anni e 9 mesi ad Amburgo.
Molti accusano che Sinner sia in leggero ritardo rispetto ai Big Three, ma già Andy Murray (non proprio l'ultimo arrivato) ha vinto il suo primo 1000 a oltre 21 anni. Insomma, c'è tempo per crescere e per vincere. Certo, Alcaraz e compagni permettendo, ma questo è lo sport e questo è il tennis.
Intanto, dal 1990 quando il calendario tennistico si è trasformato in ciò che conosciamo ora e il circuito Atp ha deciso di dare maggior peso a determinati tornei, solo un altro italiano era riuscito a vincere un Master 1000 ed era stato Fabio Fognini sulla terra rossa di Montecarlo. Mai nessun tennista tricolore aveva mai vinto un torneo di questo peso su una superfice veloce come il cemento. Oggi Sinner è numero 6 del mondo a sole due piazze (e davvero una manciata di punti) da quel quarto posto che nel 1976 fu raggiunto da Adriano Panatta. Classifica mai più raggiunta da nessun italiano e vagamente avvicinata solo da Matteo Berrettini.