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A circa due mesi dalla scadenza elettorale di maggio, a Fondi i vari schieramenti politici, oltre che a comporre le liste ragionano anche sui numeri delle ultime tornate elettorali per immaginare quale potrebbe essere il responso delle urne.
Si parte ovviamente dalle comunali 2010, quando la coalizione di centrodestra guidata dall’attuale sindaco Salvatore De Meo si impose con un secco 55% delle preferenze, staccando di quasi il 33% la compagine di centrosinistra guidata da Maria Civita Paparello. Dati molto ampi ma che in termini di singoli voti sembrano ancor più rilevanti, diventando 8 mila preferenze di margine. A seguire nella graduatoria l’altra coalizione di centro-destra composta da liste civiche e guidata allora da Franco Cardinale che ottenne oltre il 19%, con circa 4.700 voti.
Tre anni di assenza dalle urne per i cittadini fondani, un panorama politico nazionale abbastanza rivoluzionato, e lo spaccato messo in evidenza dalle elezioni Politiche del 2013 mostra qualcosa di diverso: la coalizione di centrodestra a guida di Silvio Berlusconi a Fondi, è scesa forse ad uno dei minimi storici negli ultimi anni, rimanendo agganciata appena oltre il 50%, ma come si dice in gergo non “sfondando”. La vera novità delle elezioni politiche del 2013, anche a Fondi, è stata data dalla discesa in campo del Movimento 5 Stelle che nel nostro comune è diventata seconda forza politica arrivando al 22% delle preferenze ottenendo, da zero, ben 4.800 voti. Solo terza, con il 16% la compagine di centro-sinistra, che a livello nazionale si imponeva per una manciata di voti. Discreta affermazione anche per l’area di centro targata Monti che raccolse quasi 1.600 voti validi pari al 7%.
Lo stesso giorno, del 2013, i cittadini fondani votarono anche per le Regionali, che videro imporsi la coalizione di centro-sinistra a guida di Nicola Zingaretti con un risultato plebiscitario. A Fondi le cose andarono in modo a dir poco diverso, con i soliti 11 mila voti in forza al centro-destra che segnarono una percentuale di addirittura il 57% delle preferenze in forza al candidato presidente Francesco Storace. Meno della metà dei voti per la seconda forza in campo, quella di centro-sinistra che a Fondi non andò oltre il 26%. Calo drastico per il movimento 5 Stelle che raccolse circa 2 mila voti in meno rispetto alle contemporanee elezioni Politiche, non andando oltre il 12,8% dei voti validi.
L’ultima tornata elettorale, è stata quella delle Europee del 2014, dove rispetto alle precedenti elezioni abbiamo dei dati divisi per forze politiche e quindi non realmente comparabili con quelli visti fin’ora. A maggio dell’anno scorso, a Fondi ha decisamente vinto il centro-destra, con il dato fortemente in controtendenza con quelli nazionali e anche provinciali. Forza Italia è in modo indiscusso il primo partito con il 44%. Non lontano, però, dalla fatidica soglia del 50% che tutti gli osservatori politici guardano in vista delle amministrative di quest’anno se si provano a sommare anche le altre forze politiche di centrodestra. I grillini, saldi al secondo posto con il 22%, percentuale simile alle politiche dell’anno precedente. Solo terzo con il 20% il Partito Democratico che a livello nazionale arrivava ad una percentuale doppia dei voti. Curioso il dato indicativo dei 160 voti alla Lega Nord, fruttati l’1% dei voti di Fondi e le quasi mille preferenze della lista Nuovo Centro Destra – Unione di Centro, vista l’uscita dei primi dalla maggioranza governativa del Comune di Fondi.
Le storie dei dati elettorali ci insegnano che queste cifre vanno prese ovviamente con le pinze, che nelle elezioni comunali la differenza la fanno anche i candidati a sindaco e quelli alla carica di consigliere, ma se il voto di opinione rimarrà nel nostro territorio molto limitato, come dimostrano in modo abbastanza indiscutibile gli spaccati messi in evidenza dallo storico degli ultimi 5 anni di tornate elettorali, il dato è abbastanza chiaro: l’attuale maggioranza di centrodestra lavorerà per superare il 50% ed evitare il ballottaggio, mentre tutte le altre forze in campo si aggrappano alla speranza che i dati più “di opinione” e meno calati sul territorio delle Politiche del 2013 e delle Europee del 2014 possano concretizzarsi anche nelle Comunali di maggio 2015.