sabato 21 aprile 2012

"Fedeli al Pdl", Fazzone spiega il documento di Pisanu


La notizia fa rumore e il senatore fondano spiega a suo modo il perché della firma al documento "Oltre il Pdl"

Fedeli a Berluconi e al partito. Si potrebbe sintetizzare con queste parole la nota del senatore Claudio Fazzone, il quale è voluto intervenire per spiegare la firma al documento “Oltre il Pdl” che vedeva come primi firmatari l’ex ministro Pisanu e l’ex premier Dini. “Il documento – ha sottolineato Fazzone – era rivolto ai nostri colleghi senatori come contributo di riflessione interna per accelerare il progetto di aggregazione dei moderati nel quale il segretario Angelino Alfano è impegnato. Qualsiasi tentativo di strumentalizzare questa iniziativa contro il Pdl e contro il presidente Berlusconi - prosegue il senatore fondano - è fuorviante e lontano anni luce dalla realtà, e basterebbe una lettura attenta del testo e dei nomi dei firmatari per rendersene conto. L'intento è aggregare in Italia ciò che in Europa è unito sotto le insegne del popolarismo europeo, e solo il Pdl può essere protagonista di tale percorso per il bene del Paese”. Dunque, nessuna presa di distanza ma una volontà ad essere da pungolo per il bene del partito. Anche perché, se alcune indiscrezioni dovessero risultare confermate, Berlusconi stesso avrebbe letto il testo della lettera già giorni fa on ponendo alcun out out ai “frondisti”. Nessun distinguo, dunque, ma il tentativo di riportare il Pdl ad essere quella forza bipolare che in contrapposizione al Pd dovrebbero concorrere alla guida del paese. Eppure le voci che si rincorrono sono davvero tante. Alcuni, ad esempio, oltre a trovare spiegazioni alla vicinanza con il senatore Pisanu, le trovano anche nell’evitata rottura con l’amico e presidente della provincia di Latina Cusani che da qualche mese sembra stia “giocando” a seguire una linea morbida di dissenso dal partito. Evidentemente – sostengono in molti – i due hanno optato per seguire una linea comune, che li possa portare ad aumentare il peso politico anche all’interno dei palazzi romani. Anche perché se Berlusconi ufficialmente non si è pronunciato sul documento, molti dirigenti del partito tra cui i capogruppo non lo hanno molto gradito e altri hanno anche provocatoriamente invitato Fazzone, Pisanu e compagni a presentarsi alle urne sotto un altro simbolo per “contarsi”. Nel frattempo dal Terzo Polo, Cesa apre ai dissidenti per far incontrare tutti i moderati nel nascente Partito della Nazione. Alla fine chi vivrà vedrà.
Simone Nardone


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