La notizia fa rumore e il senatore fondano spiega a suo modo il perché della firma al documento "Oltre il Pdl"
Fedeli a Berluconi e al partito. Si potrebbe sintetizzare con
queste parole la nota del senatore Claudio Fazzone, il quale è voluto
intervenire per spiegare la firma al documento “Oltre il Pdl” che vedeva come
primi firmatari l’ex ministro Pisanu e l’ex premier Dini. “Il documento – ha sottolineato
Fazzone – era rivolto ai nostri colleghi senatori come contributo di
riflessione interna per accelerare il progetto di aggregazione dei moderati nel
quale il segretario Angelino Alfano è impegnato. Qualsiasi tentativo di
strumentalizzare questa iniziativa contro il Pdl e contro il presidente
Berlusconi - prosegue il senatore fondano - è fuorviante e lontano anni luce
dalla realtà, e basterebbe una lettura attenta del testo e dei nomi dei
firmatari per rendersene conto. L'intento è aggregare in Italia ciò che in
Europa è unito sotto le insegne del popolarismo europeo, e solo il Pdl può
essere protagonista di tale percorso per il bene del Paese”. Dunque, nessuna presa
di distanza ma una volontà ad essere da pungolo per il bene del partito. Anche
perché, se alcune indiscrezioni dovessero risultare confermate, Berlusconi
stesso avrebbe letto il testo della lettera già giorni fa on ponendo alcun out
out ai “frondisti”. Nessun distinguo, dunque, ma il tentativo di riportare il
Pdl ad essere quella forza bipolare che in contrapposizione al Pd dovrebbero
concorrere alla guida del paese. Eppure le voci che si rincorrono sono davvero
tante. Alcuni, ad esempio, oltre a trovare spiegazioni alla vicinanza con il
senatore Pisanu, le trovano anche nell’evitata rottura con l’amico e presidente
della provincia di Latina Cusani che da qualche mese sembra stia “giocando” a
seguire una linea morbida di dissenso dal partito. Evidentemente – sostengono in
molti – i due hanno optato per seguire una linea comune, che li possa portare
ad aumentare il peso politico anche all’interno dei palazzi romani. Anche
perché se Berlusconi ufficialmente non si è pronunciato sul documento, molti
dirigenti del partito tra cui i capogruppo non lo hanno molto gradito e altri
hanno anche provocatoriamente invitato Fazzone, Pisanu e compagni a presentarsi
alle urne sotto un altro simbolo per “contarsi”. Nel frattempo dal Terzo Polo,
Cesa apre ai dissidenti per far incontrare tutti i moderati nel nascente
Partito della Nazione. Alla fine chi vivrà vedrà.
Simone Nardone
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