Polemiche ancora a Sperlonga sulla questiona dei parcheggi a pagamento e dei rapporti dell’amministrazione comunale con la società SIS che li gestisce. Il caso, esploso durante il consiglio comunale dello scorso 30 marzo al momento dell’intervento nel merito del consigliere d’opposizione Benito Di Fazio dell’Udc non accenna a placarsi. Infatti, dopo le accuse, l’intera opposizione si è schierata accanto a Di Fazio decidendo di fare quadrato attorno la sua inchiesta e facendo partire esposti alla Procura della Repubblica di Latina, alla Procura della Corte dei Conti ed alla Seziona Regionale di Controllo Enti locali della Corte dei Conti. Infatti oltre alle divergenze sul totale dei ricavi tra i dati ufficiali del comune e quelli teorici calcolati dal consigliere Di Fazio – che ricordiamo hanno una discrepanza di 2 milioni di euro a svantaggio del comune – ci sono le accuse molto pesanti rivolte dallo stesso consigliere alla poca trasparenza dell’amministrazione comunale riscontrata proprio nei sei mesi dell’inchiesta e nei tanti fascicoli e documenti che spesso gli sono stati negati o consegnati con oltre 30 giorni di attesa. Un comportamento che lo stesso consigliere dell’Udc definisce: “In pieno contrasto con quanto prevede la legge”. Infatti sembra che al momento che il consigliere Di Fazio abbia cercato di informarsi sulle pratiche, il contratto e tutta la documentazione relativa ai rapporti tra il comune di Sperlonga e la società, e i ricavi dei parcheggi dalle strisce blu, gli sia stata esplicitata come scusa dal Segretario Comunale che sulla pratica si dovrebbe segnalare il nominativo di colui che chiede di visionare il permesso di costruire. Tant’è che nell’assise comunale Di Fazio non ha esitato a definire questo comportamento come un comportamento “risibile e del tutto fuori legge, come se si fosse in uno stato di polizia, o in un Comune da repubblica delle banane”. Certo è che difficilmente il segretario comunale o chi per esso riuscirà a contraddire le accuse espresse dal consigliere Di Fazio sulla mancata consegna dei documenti, poiché egli stesso è in possesso delle richieste che inizialmente sono state fatte in data 8 ottobre 2009. Dopo ben 30 giorni, e la mancata evasione delle richieste, lo stesso consigliere comunale ha dovuto sollecitare la pratica e allo stesso tempo per conoscenza ha inoltrato l’atto anche alla procura della repubblica. Il 16 novembre, però, finalmente una parte degli atti richiesti sono stati consegnati nelle mani di Di Fazio che comunque ha lamentato e fatto rilevare nella ricevuta la mancanza di altri atti, mai più consegnati da metà novembre 2009 fino alla fine di marzo del 2010 dopo ben 6 mesi di continue e pressanti richieste.
Simone Nardone