Un anno – o poco più – per risolvere gli aspetti burocratici e arrivare al progetto definitivo e due anni e mezzo per la realizzazione. Il tutto per una spesa complessiva di 85milioni di euro e la possibilità che ci sia una fermata ferroviaria ad hoc.
Entro la fine del 2023 il Dono Svizzero di Formia potrebbe andare in pensione, a sostituirlo l’Ospedale del Golfo che dovrebbe vedere luce nell’area dell’Ex Enaoli, già di proprietà della Regione Lazio e che potrebbe arrivare a servire tutto il comprensorio del sud pontino da Itri a Castelforte.
Si tratta di un’opera bella e sostenibile come l’hanno presentata questa mattina in videoconferenza dall’Asl di Latina alla presenza oltre che della stampa anche delle istituzioni.
Circa 9mila metri quadrati per ogni piano, tre strutture poste a pettine immerse nel verde che circonderà l’area che, oltre a prevedere una flessibilità importante in un periodo storico che ci sta insegnando anche a confrontarci con le pandemie, è stata concepita in funzione di degenti, personale sanitario e visitatori.
Una sala cinema per i pazienti, ma non solo: come mostrano le immagini tridimensionali dell’opera, la hall di ingresso è accogliente e non sembra quella di un ospedale. 173 i posti letto previsti con la possibilità di arrivare a 250 se ce ne fosse la necessità. Aumentano anche i posti di terapia intensiva: rispetto ai 7 attualmente in forza al Dono Svizzero, nel nuovo nosocomio si dovrebbe arrivare a 14 con la possibilità di “allargarsi” fino a 18.
“Se tutti remiamo nella stessa direzione – ha detto prima di chiudere l’intervento il direttore generale dell’Asl di Latina Giorgio Casati – potremmo avere l’inaugurazione del nuovo ospedale entro Natale 2023”.