Sono anni che se ne parla, che in campagna elettorale tutti promettono degli spazi alle associazioni culturali. In realtà, la verità, è che a Fondi, malgrado il riconosciuto dinamismo culturale che infiamma, e che regala, agli Enti presenti sul territorio e alla cittadinanza, eventi a costo zero realizzati grazie alla dedizione e passione di tanti cittadini, cosa si può dire che le istituzioni abbiano fatto per le associazioni culturali? Poco, forse quasi niente.
Un esempio, il Comune di Fondi spende mediamente ogni anno intorno ai 500 € a bilancio per la cultura. Cosa legittima, se poi ci si riesce a non lamentare dello stato di appiattimento di un’intera comunità. Sicuramente le ristrettezze economiche permettono di finanziare quelle iniziative per così dire più blasonate o gettonate. Forse sarebbe più opportuno finanziare quelle che catalizzano più l’attenzione di turisti e forestieri, ma questa è un’altra storia. La cosa giusta sarebbe mettere tutte le associazioni, (in particolar modo quelle iscritte all’albo comunale) in condizione di poter discutere, progettare e studiare insieme. Di potersi confrontare tra loro e pensare in grande, grazie all’apporto di tutti. In una parola, permettere a queste associazioni di fare Cultura.
Perché è inutile che ci si lamenta del fatto che tanti propongono iniziative simili, quando la maggior parte di queste associazioni non si conoscono e quindi non vivono nessuno spirito di condivisione e collaborazione. E’ inutile pensare anche che qualcuno possa credere che l’utilizzo di sale in modo gratuito per un evento, sia il massimo che un Ente locale possa fare. La cultura non la si fa solo con eventi, la si fa soprattutto in ciò che vi ruota attorno. Verrebbe da domandare quante sono in questo senso, le associazioni che possono godere di una sede operativa? Poche, anzi pochissime. Perché le spese sono onerose e a parte qualche fortunato, a cui quattro mura sono cadute dall’alto, o qualche altra associazione dove qualche socio la mette a disposizione a costo zero, nessuno ha uno spazio per riunirsi, e dove ce l’ha è limitato alla sola autoreferenzialità.
Perché è inutile che ci si lamenta del fatto che tanti propongono iniziative simili, quando la maggior parte di queste associazioni non si conoscono e quindi non vivono nessuno spirito di condivisione e collaborazione. E’ inutile pensare anche che qualcuno possa credere che l’utilizzo di sale in modo gratuito per un evento, sia il massimo che un Ente locale possa fare. La cultura non la si fa solo con eventi, la si fa soprattutto in ciò che vi ruota attorno. Verrebbe da domandare quante sono in questo senso, le associazioni che possono godere di una sede operativa? Poche, anzi pochissime. Perché le spese sono onerose e a parte qualche fortunato, a cui quattro mura sono cadute dall’alto, o qualche altra associazione dove qualche socio la mette a disposizione a costo zero, nessuno ha uno spazio per riunirsi, e dove ce l’ha è limitato alla sola autoreferenzialità.
Penso in tal senso sia giunto il momento, che il Comune di Fondi, perché no, insieme agli altri Enti presenti sul territorio pensi ad una Casa della Cultura, o Casa delle Associazioni. Uno spazio polivalente, fatto di aule riunioni e una più ampia sala conferenze. Un luogo dove le associazioni non abbiano il loro ufficio, ma in cui trovino il loro spazio. Un luogo fisico che può riscontrarsi in qualsiasi edificio pubblico inutilizzato completamente o parzialmente. Vedi i locali de La Giudea, o la parte pubblica di Palazzo S. Francesco (vecchio municipio), o ancora la parte di Palazzo Caetani in cui prima c’erano gli uffici del Parco dei Monti Ausoni e del Lago di Fondi. O ancora il complesso di San Domenico, o l’ex carcere in piazza Cesare Beccaria, o come sosteneva già qualcuno il centro multimediale Dan Danino Di Sarra. Non è il luogo che fa la differenza, bensì la Cultura.