mercoledì 10 giugno 2015

C'è bisogno di un cambio di rotta

Le aspettative di quelle che da oggi – giorno di proclamazione degli eletti – sono le opposizioni in consiglio comunale a Fondi, erano sicuramente diverse alla vigilia del voto. Ipotesi di ballottaggio e analisi del voto nelle esperienze elettorali sovra comunali a Fondi, mostravano uno spaccato diverso da quello emerso dalle urne.

Forse neppure la maggioranza, arrivata a quasi il 70% con i voti al sindaco, e al 75% con le preferenze alle liste, aveva idea di poter arrivare a cristallizzare il risultato più imponente di sempre. Un risultato che tra l’altro è in totale controtendenza rispetto all’andamento elettorale del resto d’Italia, dove Forza Italia non arriva al 10%, mentre nel nostro territorio si attesta al 43%.

La politica, nei sistemi democratici è fatta di maggioranza e opposizione e dunque il volere dei cittadini espresso in modo così netto è sicuramente imponente come fiducia nell’amministrazione comunale che si riconferma, ma è altrettanto netta la bocciatura delle opposizioni.

Difficile credere che i voti definiti “bloccati” grazie al gran numero di candidati nelle sei liste in forza alla coalizione di centrodestra siano state l’elemento cardine di un sistema che ha visto andare al voto la più bassa percentuale di elettori fondani alle elezioni Comunali in tutta l’epoca repubblicana.

E’ ovvio che dopo aver parlato di vento che stava per cambiare e aver riscontrato uno tsunami elettorale, non si possa che optate per un cambio di rotta, di stile e di proposte politico-amministrative. Il più grande rinnovamento nelle istituzioni lo ha portato dopo tutto sempre il centrodestra e tutte le forze politiche dall’altra parte della staccionata si sono organizzate con troppo ritardo rispetto alla tornata.

La “fiducia”, probabilmente è stato l’elemento principale che ha caratterizzato il risultato emerso dalle urne. Il sindaco uscente e la sua forza politica, malgrado abbiano caratterizzato l’ultimo mandato con l’ordinaria amministrazione, forse, tralasciando la “straordinaria”, che spesso compete agli enti locali, hanno trionfato dimostrando che gli elettori non si sono “fidati” del moltiplicarsi dell’offerta politica, che alcuni invece, avevano accreditato come possibile strumento di forza.

Se si è osservatori politici, semplici elettori o militanti, c’è solo un’osservazione da fare che tutti, e credo davvero tutti auspichino per avere un sistema politico locale che funzioni, un vero cambio di rotta da parte di chi si propone come alternativa politica a un potere che dura ormai da oltre vent’anni senza alcun tipo di flessione.