martedì 16 aprile 2013

Assalto al Quirinale


Pubblicato su 26lettere.it il 15 aprile 2013

Sono passati quasi due mesi dalle scorse elezioni e come in uno dei quei film gialli dove dalle prime scene già capisci chi è l’assassino, la trama della politica italiana si è snodata perfettamente così come alla vigilia del voto era stata pronosticata da numerosi esperti.

Dopo cinquanta giorni di sostanziale “vacatio” dell’esecutivo, in quanto il governo Monti si può limitare solo all’ordinaria amministrazione, domani a Montecitorio inizia l’assalto al Quirinale.

Il tutto nella follia più totale, dove, c’è chi decide di fare una consultazione on-line per individuare il miglior esponente alla guida del Paese, e chi invece ragiona ancora con vecchie logiche di accordi partitici, nel tentativo di barattare il Quirinale con il governo.

Ma siccome non c’è limite al peggio, succede anche che quei pochi nomi che si fanno, giusti o sbagliati, buoni o cattivi che siano, sono più quelli che si “smarcano”, che coloro che si dicono lusingati della proposta e pronti a issarsi a garanti dello stato. Anzi, ci sono questi ultimi?

Prodi si smarca, dicendo che non è candidato, i grillini individuano dieci nomi, ma la metà si auto escludono, Marini e Violante non parlano ma gongolano e gli istituzionali del centrodestra nonché centristi Gianni Letta, Pisanu e Monti fanno finta di niente.

L’assalto alla diligenza è dunque cominciato e poco conta che il Capo dello stato dovrebbe essere il garante di tutti i cittadini e non solo delle forze politiche. Certo, non sono decadute le candidature diRodotà e della Cancellieri, ma è altrettanto difficile che a salire al Quirinale non sia qualcuno che già si trova in Parlamento o che comunque ha vissuto intensamente i corridoi di rami do governo, Camera o Senato.