Comunicato Stampa 10-02-2016
Riforme istituzionali e
legge elettorale: queste le tematiche del convegno organizzato dall’AssociAzione
di Cultura Politica Obiettivo Comune.
L’evento, che avrà luogo il prossimo 12
febbraio 2016 a partire dalle 18 presso il Castello Caetani di Fondi, sarà
l’occasione anche per presentare “Dal
Porcellum alla Terza Repubblica”, primo libro del giovane fondano Simone Nardone.
Oltre all’autore,
prenderanno parte alla conferenza due illustri accademici, quali il professore emerito di Scienza Politica
dell’Università di Bologna Gianfranco Pasquino (autore della prefazione al
volume) ed il docente di Sistemi Elettorali
Comparati dell’Università di Roma Tre, professor Antonio Agosta.
Un
po’ di storia
Il
21 dicembre del 2005, la maggioranza parlamentare approvava la legge elettorale
più criticata della storia repubblicana. Dopo otto anni dall’entrata in vigore,
la Consulta definirà quella stessa legge incostituzionale, delegittimando
(almeno in parte) quasi un decennio di vita politica del nostro Paese. Stiamo
parlando della legge 270 del 2005, entrata in vigore il 31 dicembre dello
stesso anno e decaduta dopo la sentenza della Corte Costituzionale del dicembre
2013. Nel male e nel bene, quella legge elettorale, inserita perfettamente
all’interno di un complesso meccanismo di transazione politica e partitica del
nostro Paese, ha finito per rivoluzionare un sistema, che nella concezione di
chi l’aveva pensata, doveva cristallizzare. Il Porcellum a distanza di anni,
potremmo dire che è stato lo strumento, forse sbagliato e sicuramente
incompleto, che ha contribuito ad aprire la strada ad un cambio di pelle del
sistema politico italiano. Un cambio di pelle che punta dritto verso la Terza
Repubblica.
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Estratto
dalla prefazione di G. Pasquino
“Scoprire che la legge
elettorale n. 270 del dicembre 2005, fortemente voluta e approvata dal
centro-destra, giustamente definita Porcellum, ha soltanto una volta su tre,
nel 2008, prodotto una cospicua maggioranza in entrambe le camere, pur
riducendo il numero degli sgangherati partiti italiani, è sufficiente per darle
una valutazione negativa, argomentata, netta e severa. […] Nardone analizza le
proposte recenti, macchiate, come ho già notato, da partigianeria e anche da colpevole
ignoranza dei precedenti. Il difetto più grave degli improvvisati riformatori
elettorali è la loro intollerabile presunzione. Si ostinano a pensare che sanno
fare meglio di quanto è stato fatto, e funziona da tempo, nelle democrazie
parlamentari e semipresidenziali europee. […] Nardone ci porta fino a dove
siamo arrivati, ma leggendo fra le righe, esercizio che consiglio anche ai
lettori, si vedrà che con quello che è stato approvato, ma che già si
suggerisce di ritoccare, non andremo da nessuna parte”.
GIANFRANCO
PASQUINO, attualmente
professore emerito di Scienza Politica all’Università di Bologna. Tra i
fondatori della “Rivista Italiana di
Scienza Politica”, ha anche diretto la rivista “Il Mulino”. Con l’omonima casa editrice ha pubblicato il suo primo
lavoro nel 1970. Senatore della Sinistra Indipendente durante la IX e X
legislatura (1983-1992), e dei Progressisti nella XII (1994-1996). Ha ottenuto
tre lauree onorarie: dalle Università di Buenos Aires, di La Plata e
dall’Università Cattolica di Cordoba. Ha svolto un’intensa attività pubblicista
firmando numerosi editoriali su giornali come “Il Sole 24 Ore” e “La
Repubblica”. La sua ultima pubblicazione datata febbraio 2015 edita da Egea
si intitola “Cittadini senza scettro – Le
riforme sbagliate”.
ANTONIO
AGOSTA, attualmente
professore di Sistemi Elettorali Comparati presso l’Università degli Studi di
Roma Tre. Ha insegnato anche Scienza Politica e Sistema Politico Italiano. Attualmente
è membro della Società italiana di scienza politica e della Società italiana di
studi elettorali . Già consulente del Viminale, ha fatto parte di numerose
commissioni di studio in sedi politico-istituzionali: in particolare, della “Commissione Zuliani” per la
determinazione dei collegi elettorali uninominali, nominata dai presidenti
delle Camere, nel 1993. Ha svolto, inoltre, le funzioni di capo dell’Ufficio
legislativo del Ministro per le Riforme istituzionali nel governo Ciampi. Precedentemente
alla carriera accademica, dall’1981 al 2001, è stato viceprefetto vicario
presso il Ministero dell'Interno.
SIMONE
NARDONE, nato a Fondi
(LT), classe 1987 giornalista pubblicista. Laureato nel 2011 in Scienze
Politiche presso l’ateneo di Roma Tre con una tesi in Sistema politico italiano
dal titolo “La riforma elettorale del 2005, gli effetti sul voto e sul sistema
politico”, relatore il professor Antonio Agosta. Parallelamente al percorso di
studi, ha svolto esperienze professionali sulla carta stampata, in redazioni
radiofoniche, televisive, nonché come redattore di testate giornalistiche
on-line. Attualmente firma articoli per il portale di geopolitica Formiche.net
e cura il blog personale. È alla sua prima pubblicazione.