venerdì 11 giugno 2010
Niente matrimoni civili nel palazzo comunale
04/06/10 - Niente matrimoni all’interno del palazzo comunale di Fondi. Le coppie sono costrette a sposarsi al castello baronale pagando una quota di affitto della struttura. La notizia arriva attraverso una lettera aperta ai cittadini fondani e ai politici locali firmata dall’avvocato Francesco Fusco. Tema centrale del singolare documento diffuso a mezzo stampa, è la difficoltà delle coppie fondane che prediligono il rito civile, di trovare spazio all’interno della nuova grande struttura comunale. “Prima della costruzione del palazzo comunale - sottolinea Fusco - spesso vedevamo gli sposi che erano costretti a prenotare la sala del castello baronale, a quanto pare anche a pagamento, ma adesso con questa nuova struttura perché manca una stanza destinata ai matrimoni civili?”. Domanda lecita, indirizzata direttamente all’amministrazione comunale. Anche perché a quanto pare la situazione è immutata, con la sala del castello baronale come unica struttura rimasta idonea. Inoltre, precedentemente, per chi voleva era possibile celebrare il matrimonio anche nel chiostro di palazzo San Francesco, essendo sede del comune. Oggi invece non si trova uno spazio analogo all’interno della nuova grande sede del comune. La cosa, in attesa che venga ben definita dalla nuova amministrazione, è al quanto singolare, poiché di solito nei comuni dove non c’è una sala specifica per la celebrazione civile, viene messa a disposizione quella per il consiglio comunale, ma a Fondi, evidentemente non funziona così. Inoltre l’avvocato Fusco ricorda che come prevede l’articolo 110 del codice civile, che detta le condizioni per poter celebrare il matrimonio fuori dalla casa comunale, il matrimonio può celebrarsi fuori dalla sede comunale e dall’ufficio dello stato civile solo per infermità di uno dei due coniugi o per un altro impedimento giustificato e no per altri motivi. Al di là di ciò c’è da constatare che se questa situazione dovesse essere confermata in pieno, la nuova amministrazione dovrà intervenire al più presto per permettere a chiunque di sposarsi all’interno di quella che è la sede civile per eccellenza, ovvero la sede del comune.
Simone Nardone