venerdì 11 giugno 2010
Cimitero al buio
28/05/10 - Di solito quando si costruisce una casa si sta ben attenti far in modo che di pari passo alla struttura si pensi anche a predisporre o a rendere efficiente l’impianto elettrico. Suonerebbe come ridicolo che dopo aver costruito la struttura di un’abitazione, bisogna riprendere i lavori per sistemare l’arrivo della corrente elettrica. Assurdo per le abitazioni, ma non per il cimitero. Infatti qualcosa di molto simile è accaduto al cimitero di Fondi. Dove, vista la carenza di loculi, si è pensato di iniziare ad ampliare la zona cimiteriale, aprendo una nuova area che continui dopo la parte nuova. Una “nuovissima” zona, formata da una cinquantina di loculi ultimata intorno la fine del 2009. Questa nuova zona è confinante e adiacente con quella precedentemente costruita e ciò non avrebbe dovuto portare alcun tipo di problema nell’ultimare la fase di realizzazione. Peccato, però, che una volta ultimati i lavori, gli addetti si siano resi conto che mancava un piccolo particolare, neppure tanto piccolo per un cimitero. Ovvero l’attacco alla corrente e di conseguenza l’impossibilità di far funzionare la luce votiva delle lapidi di recente realizzazione. Problema che già si protrae da diversi mesi, visto che questi loculi sono iniziati ad essere riempiti a gennaio del 2010 e che fino ad oggi, con il mese di giugno alle porte, non vede ancora una veloce sistemazione. Il tutto tra le lamentele dei parenti dei defunti che sono a conoscenza del problema, ma che ben poco possono fare affinché la situazione si risolva. E tra l’insofferenza dei marmisti che ogni giorno sono chiamati a fabbricare nuove lapidi, ai quali spetta anche il compito di aprire il contratto con l’ufficio preposto per la spesa della luce votiva. Di certo questo non è l’unico problema del cimitero fondano che va a colpire sia i familiari dei defunti che le ditte che si occupano di fare lapidi. Infatti, il tempo di lavorazione di una lapide è molto più breve rispetto al tempo che ci vuole affinché il comune dia il via libera per poterla mettere, gravando anche sull’economia del settore. Tra i problemi dei parenti dei defunti, specie per quelli anziani, c’è anche il fatto che i cancelli laterali sono sempre chiusi, costringendo le persone con età avanzata, a dei particolari giri essendo costretti a passare dal cancello principale. Purtroppo, forse, anche nella morte ci vuole la fortuna che ci vuole in vita, sia per poter trovare un loculo libero che non sia al quarto piano, sia per non essere deposto al buio per colpa di qualche tecnico che si è dimenticato di collegare la corrente ai nuovi loculi.
Simone Nardone