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lunedì 29 gennaio 2024

IL DIPINTO DEL MAESTRO

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Da sempre spostavo quei preziosi tessuti fiorentini per osservare il maestro all’opera. Sì, Leonardo era unico in quel suo modo di fare, non si limitava a dipingere, scolpire o progettare: lui creava. Ogni sua opera era frutto di una precisa intenzione, ogni suo strumento era usato con cura e maestria, ogni minimo dettaglio era riprodotto con fedeltà. Era la sua grandezza e lui ne era consapevole.


Ma per chi, da umile servo, spesso relegato lontano dalle stanze dell’arte, aveva la fortuna di osservare da vicino qualcuno che prima immaginava, poi progettava e infine realizzava qualcosa di grande, la sorpresa era immensa, anche se non inaspettata.

sabato 27 gennaio 2024

DA LASSU È TUTTO PIÙ BELLO

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Per ottenere risultati bisogna fare sacrifici. È un detto che, con le sue varianti e espressioni, non è così diverso in quasi tutte le parti del mondo. E lo dissero anche all’addestratore di Laika che, alla fine, non voleva proprio consegnarla a quel viaggio senza ritorno.

Quel meticcio, recuperato tra le strade di Mosca, ebbe sicuramente più fortuna di un boccone tra i bidoni dell’immondizia e il freddo gelido degli inverni russi.

Ma chi si affeziona a un animale, specie se il migliore amico dell’uomo, alla fine crea una sintonia, un legame che è difficile da spezzare perché basato sulla fiducia.

giovedì 25 gennaio 2024

LA CORSA DELLA VITA

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Io gli avrei dato qualche integratore, uno smartwatch che fosse in grado di controllare i battiti cardiaci e soprattutto gli avrei consigliato una visita da un medico dello sport. Oggi, infondo, lo chiedono a tutti il certificato per fare attività fisica. E poi vai a vedere che poteva succedere ugualmente.


Me li immagino, gli antichi Greci parlare in questo modo, ai giorni nostri, in una piazza di Atene su come si sarebbero presi cura del povero Filippide.

Molti neppure ricordano il mito del suo nome, lui che, secondo la leggenda, corse per circa 40 chilometri solo per pronunciare una frase di vittoria.

lunedì 22 gennaio 2024

VEDI FIRENZE E POI (QUASI) MUORI

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Se non vado errato, era ancora inverno, o al massimo l’inizio della primavera del 1817, e quel dì nella chiesa di Santa Croce a Firenze c’ero anche io.


Era un giorno come tanti, in cui, nella città dei Medici e del sommo poeta, passavano commercianti, illuminati artisti e semplici uomini di cultura. Il turismo non era di massa come oggi, ma fidatevi, già c’era.

Io ero entusiasta, già da fuori la piazza che ancora non conosceva neppure la statua dedicata a Dante. Ma quel posto, quella città, quella chiesa sono luoghi che se non vivi non comprendi, se non calpesti non puoi sentirti parte della storia incredibile di quella piccola porzione di mondo, del Rinascimento d’Italia.

sabato 20 gennaio 2024

UN FULMINE NEL VENTO

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Il 15 agosto è rosso sul calendario in gran parte dell’Occidente e in buona parte del mondo per motivi diversi e, molto spesso, anche i giorni precedenti e successivi sono legati al clima di festa.


Per questo, il 16 agosto del 2009, trovandomi a Berlino, mi sembrò doveroso celebrare un grande evento sportivo: i mondiali di atletica leggera.

La fortuna aveva voluto che all’Olympiastadion, tra gli oltre 70 mila spettatori, trovassi posto non lontano dalla pista.

giovedì 18 gennaio 2024

GLI OCCHI DI FUOCO

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Io c'ero, o chissà, forse no. Eppure lo vedo, come fosse ieri, qui, scritto a pagina 1 del libro dell'umanità.


Era un giorno grigio, discretamente freddo, ma non era piovuto da giorni. Le mani erano segate della temperatura rigida e secca di una tundra poco abitata.

Non ricordo, qual era quell'angolo di mondo così poco abitato dall'uomo e allo stesso tempo così pieno di vita. Ma ciò che più rammento, erano i suoni in quella luce ovattata qualche attimo dopo il tramonto, quando gli occhi accompagnano via il sole mentre si adattano all'oscurità.

Australian Open, Zeppieri cede in cinque set a Norrie

h24notizie.com 

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18/01/2024

Peccato, non c’è altro da dire, per Giulio Zeppieri che sicuramente rivedrà diverse volte la partita per capire dove poteva e doveva osare qualcosa di più per tentare di aver ragione del britannico Cameron Norrie numero 19 del tabellone.

martedì 16 gennaio 2024

LA GLORIA SENZA NOME

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Mi hanno dato del pazzo, mi hanno detto di non farlo, ma a volte vale la pena morire per qualcosa piuttosto che vivere senza avere diritti. Certo, scomparire nel nulla e fare in modo che nessuno abbia mai conosciuto il mio nome o anche il mio volto è un rammarico che difficilmente i miei amici, parenti, compagni di avventura potranno mai perdonarmi.


Ma quel giorno a Pechino, in piazza Tienanmen, il coraggio prese il posto della paura e la voglia di riscatto, di giustizia era più forte di ogni ordine che era stato dato.

Zeppieri centra la prima vittoria nel tabellone degli Australian Open

 h24notizie.com

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16/01/2024

Poco meno di due ore mezza di un ottimo match. Questo il tempo che il tennista di Latina Giulio Zeppieri è stato in campo nel primo turno degli Australian Open contro il serbo Dusan Lajovic numero 51 del mondo.

domenica 14 gennaio 2024

TERRA NON PROMESSA

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Era passato poco più di un anno da quando Bartolomeu Dias era tornato in Portogallo dopo aver doppiato il Capo di Buona Speranza e pochi da quando la Venere veniva ultimata da Botticelli.


Quell’uomo, che puntava a realizzare un’impresa epica, quella di circumnavigare il globo, si stava in realtà trovando a compiere la più grande scoperta della modernità, quella che diede effettivamente il via ad una nuova epoca. “Terra!” gridava colui che di vedetta era issato sull’albero della Santa Maria. Neppure uno sguardo era rivolto alla Nina e la Pinta, ma solo a quel tratto di costa di San Salvador sul quale sarebbero attraccati di lì a poco.

venerdì 12 gennaio 2024

UNA BORRACCIA PER LA VITA

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Hanno parlato tanto di quella borraccia, di quel passaggio, di quel gesto, se fosse o meno fair play oppure se, come ritengono molti, si sia trattato solo di qualcosa di costruito.


Quel 6 luglio del 1952, ero lì, sul tracciato di quella storica tappa del Tour de France. Sul passo del Galibier non eravamo tanti a vedere sfrecciare quei due beniamini quasi uno accanto all’altro.

Certo, si passarono la borraccia, e sì, parlavano con qualcuno della carovana del tour. Chi la diede a chi e chi e cosa fu detto a loro non lo so. Perché un attimo dopo la borraccia cadde dalle mani dei due e rotolò a bordo strada.